Stomach Sculptures

Tratto da EduEDA
Versione del 19 Apr 2007 alle 12:22 di Serena Galletti (Discussione | contributi)

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Questa performance è stata realizzata con un chirurgo di Londra, Charles Akle. E'un esempio di invasioni meccaniche all'interno dell'organico. Con un endoscopio a fibre ottiche e una sonda, l’artista ha immesso nel suo stomaco una capsula di 5 centimetri per 5 millimetri in titanio, acciaio, argento e oro, in grado di aprirsi e chiudersi in tre sezioni e di estendersi nello stomaco tramite un congegno collegato ad un servomotore e controllato da un circuito logico. Lo stomaco viene svuotato dei liquidi in eccesso con un endoscopio , la capsula, munita di un segnalatore acustico piezoelettrico e di una luce lampeggiante(luce e suono sono sincronizzati) , viene inserita e guidata all’interno dal cavo flessibile. Una volta all’interno, si apre liberando dei componenti magnetizzati che si dispongono in un ordine voluto , formando una scultura in oro, argento, titanio e acciaio. L'idea è di inserire un'opera d'arte all'interno del corpo, di situare la scultura in uno spazio interno. Il corpo diviene vuoto, senza distinzione tra spazi pubblici, privati e fisiologici. La tecnologia invade il corpo e funziona all'interno di esso non come sostituzione prostetica ma come ornamento estetico. Il corpo non ha più a che fare con l'arte, non agisce in modo artistico ma contiene arte: il corpo vuoto diviene un contenitore, non del sè o dell'anima, ma semplicemente di una scultura.