Teatro multimediale: differenze tra le versioni

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Più di recente Giacomo Verde ha sottolineato come l'artista e le istituzioni dell'arte non possano fare altro che mettere a disposizione i contesti fatti di strumenti, spazi e tempi. Verde parla di una tecnonarrazione che possa rivitalizzare l'antica arte della narrazione orale con i nuovi strumenti comunicativi, facendo sentire lo spettatore necessario alla rappresentazione stessa dell’opera.
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Poi, nel 1997 si è fatta strada nel campo del teatro e della comunicazione: il [[Desktop theatre]]. Il teatro, per definizione, è uno strumento di espressione immediato, senza filtri mediali. uan interazione emozionale di persone vive, qui e ora. Mentre quella prima esperienza si proponeva già come metodo per la comprensione di un testo teatrale importante, quale ''Waiting for Godot'', come commento al mondo delle chat: le persone si ritrovavano ogni sera aspettando qualcosa.
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Più di recente [[Verde Giacomo]] ha sottolineato come l'artista e le istituzioni dell'arte non possano fare altro che mettere a disposizione i contesti fatti di strumenti, spazi e tempi. Verde parla di una tecnonarrazione che possa rivitalizzare l'antica arte della narrazione orale con i nuovi strumenti comunicativi, facendo sentire lo spettatore necessario alla rappresentazione stessa dell’opera.

Revisione 15:48, 21 Giu 2008

Genere o movimento

Teatro Multimediale

Personaggi o Gruppi

Studio Azzurro, Gruppo TPO, Verde Giacomo, Antunez Roca Marcel-Li Valentini Valentina, Infante Carlo, Lupone Mario, Gemini Laura, Plessi Fabrizio, Lapage Robert, Sydney Theatre Company, Adriene jenik & lisa brenneis

Storia

Già a partire dagli anni ’60 attraverso l’avvento della Body art ha avuto inizio la trasformazione della corporeità da parte di quegli artisti e performer che avevano intuito che il sistema artistico andava scavalcato. Il prodotto immateriale vanificava il procedimento classico su cui era fondato l'iter artistico fino ad allora basato sul legame dei ruoli istituzionali: gallerista-artista-mercante-collezionista. Il dissenso vedeva il corpo come fulcro mediale con cui alterare questo circolo dell'arte. Tale forma di rottura artistica con il passato sconfinava sia nell'attività teatrale di quegli anni dai gruppi off come il Living Theatre, sia nella cinematografia underground.


Nato principalmente dall’incontro tra il teatro e i nuovi media il teatro multimediale è una forma espressiva che si avvale delle migliori tecnologie immersive per ridare allo spettatore una percezione nuova e totalizzante del flusso narrativo teatrale. In sostanza, sulla base di una continua ri-mediazione tra vecchi e nuovi media il teatro multimediale si configura come una forma artistica differente che nasce dall’incontro di una tra le forme espressive più antiche e più importanti della storia e la voglia dell’uomo stesso di evolversi per guardare al futuro avvalendosi di nuovi mezzi di comunicazione e nuove tecnologie più appropriate alla società in cui vive. L’uomo si è sempre avvalso della tecnologia per estendere le capacità del corpo e della mente. In questa estensione non c'è da cogliere solo un valore funzionale ma una scommessa antropologica che fa riflettere su come i sistemi della ricerca artistica e delle performances siano determinanti nell'evoluzione umana, almeno quanto quelli della ricerca scientifica. Ed era altrettanto inevitabile che all’interno dei meccanismi che rendono possibile il teatro multimediale non vi fosse un uso spregiudicato delle tecnologie elettroniche. Tuttavia la tecnologia non deve costituire una gabbia che detta regole e ritmi preregistrati e immutabili, ma un mezzo capace di sorreggere l’uomo a compiere il suo volere e in questo caso a esprimere le sue emozioni.


La storicizzazione di quello che possiamo sinteticamente definire teatro multimediale (consapevoli del dibattito in corso anche sul piano terminologico) è legato a studi francesi abbastanza recenti, confluiti in alcuni volumi collettivi (1995 e 1998; 2001) e in riviste specializzate ("Théatre/public"; "The Drama Review" "Performing Arts Journal"). Si può, poi, ricondurre storicamente una forma di antesignano del teatro multimendiale all’approccio multimediale con il teatro già presente nell’utopia wagneriana della Gesamtkunstwerk (opera d'arte totale, comune), la quale ipotizzava che la performance operistica potesse comprendere la musica, il teatro e le arti visive unite ad una maniacale attenzione per il contesto. Una sintesi delle arti che stava a significare l’integrazione di molteplici forme artistiche. Mentre l'integrazione del teatro con il cinema ha portato al principio del montaggio. In questo divenire multimediale della scena si uniranno in seguito i radiodrammi (da Bene a Beckett) e gli happening americani (che rientrano di diritto nella categoria del cosiddetto "nuovo teatro") come testimonianze di un sistematico sconfinamento di linguaggi da parte dell'avanguardia americana della fine degli anni Cinquanta.


Poi, nel 1997 si è fatta strada nel campo del teatro e della comunicazione: il Desktop theatre. Il teatro, per definizione, è uno strumento di espressione immediato, senza filtri mediali. uan interazione emozionale di persone vive, qui e ora. Mentre quella prima esperienza si proponeva già come metodo per la comprensione di un testo teatrale importante, quale Waiting for Godot, come commento al mondo delle chat: le persone si ritrovavano ogni sera aspettando qualcosa. Più di recente Verde Giacomo ha sottolineato come l'artista e le istituzioni dell'arte non possano fare altro che mettere a disposizione i contesti fatti di strumenti, spazi e tempi. Verde parla di una tecnonarrazione che possa rivitalizzare l'antica arte della narrazione orale con i nuovi strumenti comunicativi, facendo sentire lo spettatore necessario alla rappresentazione stessa dell’opera.