Teatro multimediale: differenze tra le versioni

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http://www.noemalab.org/sections/specials/lepage/andersen_project.html
 
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Revisione 15:57, 21 Giu 2008

Genere o movimento

Teatro Multimediale

Personaggi o Gruppi

Studio Azzurro, Gruppo TPO, Verde Giacomo, Antunez Roca Marcel-Li Valentini Valentina, Infante Carlo, Lupone Mario, Gemini Laura, Plessi Fabrizio, Lapage Robert, Sydney Theatre Company, Adriene jenik & lisa brenneis

Storia

Già a partire dagli anni ’60 attraverso l’avvento della Body art ha avuto inizio la trasformazione della corporeità da parte di quegli artisti e performer che avevano intuito che il sistema artistico andava scavalcato. Il prodotto immateriale vanificava il procedimento classico su cui era fondato l'iter artistico fino ad allora basato sul legame dei ruoli istituzionali: gallerista-artista-mercante-collezionista. Il dissenso vedeva il corpo come fulcro mediale con cui alterare questo circolo dell'arte. Tale forma di rottura artistica con il passato sconfinava sia nell'attività teatrale di quegli anni dai gruppi off come il Living Theatre, sia nella cinematografia underground.


Nato principalmente dall’incontro tra il teatro e i nuovi media il teatro multimediale è una forma espressiva che si avvale delle migliori tecnologie immersive per ridare allo spettatore una percezione nuova e totalizzante del flusso narrativo teatrale. In sostanza, sulla base di una continua ri-mediazione tra vecchi e nuovi media il teatro multimediale si configura come una forma artistica differente che nasce dall’incontro di una tra le forme espressive più antiche e più importanti della storia e la voglia dell’uomo stesso di evolversi per guardare al futuro avvalendosi di nuovi mezzi di comunicazione e nuove tecnologie più appropriate alla società in cui vive. L’uomo si è sempre avvalso della tecnologia per estendere le capacità del corpo e della mente. In questa estensione non c'è da cogliere solo un valore funzionale ma una scommessa antropologica che fa riflettere su come i sistemi della ricerca artistica e delle performances siano determinanti nell'evoluzione umana, almeno quanto quelli della ricerca scientifica. Ed era altrettanto inevitabile che all’interno dei meccanismi che rendono possibile il teatro multimediale non vi fosse un uso spregiudicato delle tecnologie elettroniche. Tuttavia la tecnologia non deve costituire una gabbia che detta regole e ritmi preregistrati e immutabili, ma un mezzo capace di sorreggere l’uomo a compiere il suo volere e in questo caso a esprimere le sue emozioni.


La storicizzazione di quello che possiamo sinteticamente definire teatro multimediale (consapevoli del dibattito in corso anche sul piano terminologico) è legato a studi francesi abbastanza recenti, confluiti in alcuni volumi collettivi (1995 e 1998; 2001) e in riviste specializzate ("Théatre/public"; "The Drama Review" "Performing Arts Journal"). Si può, poi, ricondurre storicamente una forma di antesignano del teatro multimendiale all’approccio multimediale con il teatro già presente nell’utopia wagneriana della Gesamtkunstwerk (opera d'arte totale, comune), la quale ipotizzava che la performance operistica potesse comprendere la musica, il teatro e le arti visive unite ad una maniacale attenzione per il contesto. Una sintesi delle arti che stava a significare l’integrazione di molteplici forme artistiche. Mentre l'integrazione del teatro con il cinema ha portato al principio del montaggio. In questo divenire multimediale della scena si uniranno in seguito i radiodrammi (da Bene a Beckett) e gli happening americani (che rientrano di diritto nella categoria del cosiddetto "nuovo teatro") come testimonianze di un sistematico sconfinamento di linguaggi da parte dell'avanguardia americana della fine degli anni Cinquanta.


Poi, nel 1997 si è fatta strada nel campo del teatro e della comunicazione: il Desktop theatre. Il teatro, per definizione, è uno strumento di espressione immediato, senza filtri mediali. uan interazione emozionale di persone vive, qui e ora. Mentre quella prima esperienza si proponeva già come metodo per la comprensione di un testo teatrale importante, quale Waiting for Godot, come commento al mondo delle chat: le persone si ritrovavano ogni sera aspettando qualcosa. Più di recente Verde Giacomo ha sottolineato come l'artista e le istituzioni dell'arte non possano fare altro che mettere a disposizione i contesti fatti di strumenti, spazi e tempi. Verde parla di una tecnonarrazione che possa rivitalizzare l'antica arte della narrazione orale con i nuovi strumenti comunicativi, facendo sentire lo spettatore necessario alla rappresentazione stessa dell’opera.


Poetica

Generalmente, il teatro multimediale non va messo in relazione ad alcun genere specifico, tuttavia sarà bene definire un raggio d’azione fino ad ora esplorato dai performer di quest’arte che comprende tutte le forme che questo nuovo mezzo di espressione artistica consente. Dai fantastici e fiabeschi ambienti del Gruppo TPO, il quale si avvale del CCC system a quelli decisamente più crudi trattati da Antunez Roca Marcel-Li. Poi, nel 1998 Verde Giacomo e Balzola Andrea hanno progettato un nuovo modello di narrazione teatrale che vedeva impegnata anche la tecnologia interattiva ispirandosi alla forma e al significato del Mandala (letteralmente strumento capace di ridare ordine a un qualcosa, ma che inoltre da la possibilità di creare nuova espressione e forma a qualche cosa ancora inesistente, di nuovo e di unico. Nasce Storie mandaliche, considerato da molti studiosi uno degli esempi più emblematici del teatro multimediale. In questi, così come in tutti gli esempi di teatro multimediale ogni sera il percorso è diverso e la strada-racconto che porta alla narrazione viene decisa ogni volta assieme agli spettatori. Le immagini e i suoni, spesso, hanno la funzione di memorizzazione del percorso e di immersione nel tema e nelle caratteristiche dei personaggi, introducendo chi partecipa a una geometria narrativa che oltrepassa la linearità diegetica. Il teatro multimediale è un luogo politonale di ricerca di un teatro della parola, dà la possibilità di giocare una parola differente, che prende corpo, suono e immagine riconvertendosi in nuovo significato. In definitiva, il teatro multimediale abbraccia tutti gli stili classici della narrativa teatrale affrontandoli da altre prospettive che rimangano fedeli alla definizione della forma artistica stessa.

Correlazioni

Desktop theatre

Bibbliografia

M. Borelli, N. Savarese; Te@tri nella rete. Arti e tecniche dello spettacolo nell'era dei nuovi media; Carocci; Roma; 2004

Bolter, Grusin; Remediation; Edizione; Città; 1998

C. CANEVA, Il post-umano nell’arte, in I. SANNA (ed.), La sfida del post-umano. Verso nuovi modelli di esistenza?, Studium, Roma 2005

Webbliografia

http://www.studioazzurro.it

http://www.trax.it/olivieropdp/mostranew.asp?num=70&ord=59

http://www.verdegiac.org

http://www.fattoriaorwell.org

http://www.tuttoteatro.com

http://www.noemalab.org/sections/specials/lepage/andersen_project.html