Utopianism, technology, and the avant-garde: the artist shaping the social condition

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Utopismo, tecnologia ed Avanguradia

L'ARTISTA CHE CREA LA CONDIZIONE SOCIALE di Randall Packer

Pubblicato originariamente sul Diario critico nelle arti a Baltimora e nel Mondo.

E' che noi artisti serviremo come vostra avenguardia; il ptere delle arti è davvero il più veloce ed immediato. Abbiamo armi di ogni genere: quando noi vogliamo diffondere le nuove ideee tra la gente, le scolpiamo nel marmo e le dipingiamo su tela; le rendiamo popolari attraverso i mezzi della poesia e della musica; poi ci serviamo della lira e del flauto, dell'ode e della canzone, della stora e della novella; il palcoscenico teatrale è aperto a noi ed è proprio da lì che la nostra influenza si esercita elettricamente, vittoriosamente. Ci rivolgiamo all'immaginazione ed ai sentimenti delle persone: Siamo dunque tenuti ad avere una azione decisiva, e se oggi non sembriamo avere alcun ruolo, o meglio uno molto seconfario, ciò è dovuto alla mancanza nelle arti di una guida comune e di una idea generale che sono essenziali per la loro energia ed il loro successo.



chiamata all'azione

Nessuna società ha mai conosciuto abbastanza i mezzi capaci di sviluppare l’immunità verso le nuove innovazioni e tecnologia. Oggi iniziamo a capire che l’arte è capace di fornire tale immunità… se questo è vero, com’è possibile presentarlo a coloro i quali si accingono a trattare di tale argomento? (Marshall McLuhan 1964)[1].

Immaginare il nostro mondo se fosse nell’interesse del governo dell’industria e delle corporazioni abbracciare e promuovere le aspirazioni utopiche dell’avanguardia. L’intuito degli artisti che hanno usato i media nelle loro opere e sono profondamente fortificati in problematiche che sorgono da una società sempre più cibernetica, problematiche quali la vita privata, la proprietà intellettuale, l’accesso, l’identità e la libertà di informazione, dovrebbe essere di vitale interesse per i politici e di conseguenza per la cultura in generale. A tale scopo, si è tenuto un convegno nel cuore dello stabilimento politico: Washington, D.C., alla galleria d’arte di Concoran. Il convegno diede inizio ad un Forum bvenchè breve per intrattenre una discussione critica tra artisti, giornalisti, critici ufficiali del Governo sulla possibilità comunque utopica di un legame effettivo ed un dialogo significativo tra le arti, la scienza l’industria ed i politici, e su che tipo di trasformazione culturale risulterebbe se tale scambio diventasse componente essenziale del discorso sociale.

Questo brano fornisce un contesto storico e l’analisi delle discussioni tenute al convegno che portino ad una nuova audace iniziativa del Presidente degli Stati Uniti G.W. Bush


Le aspirazioni dell’avanguardia e della promessa utopica

L’artista è un visionario della vita. Da solo può creare il disordine e spazzarlo anche via. Da solo è in grado di usare la tecnologia nel pieno delle sue possibilità… Gli artisti devono usare la tecnologia che sta diventando inseparabile dalle nostre vite. (Billy Kluver)[2]

Storicamente il termine “Avant-Garde‿ porta all’accezione dell’artista come guerriero sociale, che combatte e difende il terreno ideologico e filosofico. L’esplorazione dell’artista del significato profondo, attraverso l’investigazione estetica ha efficacia se esternato nel mondo esterno attraverso l’arte, con la possibilità di trasformare la sfera sociale. Le ideologie sono forme simboliche attraverso le quali può aver luogo l’agire sociale portatore di proposte di cambiamento (spesso sotto forma di manifesti).

L’artista inteso come membro dell’avanguardia visionaria, ha la capacità di sollevare problematiche ideologiche e di spingere all’azione ed alla trasformazione. In tal senso, l’artista non è isolato, ma è piuttosto una forza che stimola all’azione attraverso mezzi digressivi, l’esperinza e la dialettica che scaturisce dalla sua opera d’arte. La critica artistica della modernità esplose con i futuristi all’alba del XX secolo attraverso lo strumento ideologico del manifesto, collegando la pratica artistica alla militanza politica ed al dissenso sociale. Secondo Renato Poggioli “ il momento futurista appartiene a tutte le avanguardie e non solo al termine usato per esso. La manifestazione futurista rappresenta, così pe parlare, una fase profetica e utopica, l’arena dell’agitazione è la preparazione di una rivoluzione annunciata, non la rivoluzione stessa‿. Il ruolo dell’artista di rivoluzionario politico si estende anche al ruolo dell’artista di provocatoria sociale, e in modo particolare ila caso dei dadaisti che seguirono in parte la scia dei futuristi. Come descrisse Hans Ritcher: “le nostre provocazioni dimostrazioni e deferenze rappresentano solo un mezzo per spingere la borghesia a reagire. Dada non fu movimento artistico nell’accezione comune; esso fu una tempesta che scoppiò nel mondo dell’arte quando la guerra ridisegno le nazioni.

Durante il XX secolo, l’avanguardia ha abbracciato il rigore strutturale dell’industria di ingegneria e di quella meccanica già come un modo per introdurre nuove forme nella creazione dell’arte. Sia come un modo per coinvolgere la società tecnologica contemporanea. Quanto al costruttivista, El Lissitzky, questo concepì il “proun 9‿ nel 1919 sia come una rappresentazione dello spazio multidimensionale e qudridimensionale che come un modo di esprimere il pensiero utopico attraverso le dinamiche, la velocità e la complessità della società contemporanea e della scienza. Il proun era l’articolazione dello spazio e dell’energia e rappresentava l’oggettivismo della scienza, ma trascendeva anche la pura ragione tecnica attraverso la visione dell’artista. Divenne una forza che aveva come potenziale quello di creare al realtà, prima inventando nuovi spazi interiori e poi rilasciandoli nel mondo esterno, dove avrebbero mutato considerevolmente la più larga coscienza sociale. Allo stesso modo, nel libro radicale per bambini “ Of two squares del 1920-22‿ di El Lissitzky (incluso nel manifesto telematico delldell’autore), era un nuovo progetto di esecuzione nel suo passaggio dalla stasi al dinamismo diventando metafora che incoraggiava il lettore ad agire attraverso le foze dinamiche di grafici e testi. Questo processo reciproco prevedeva il ruolo espansivo dell’audience nell’arte partecipativa ed interattiva. Durante questo stesso periodo, la scuola del Bauhous tebtò di scuotere la coscienza sociale attraverso la creazione di oggetti industriali e funzionali, come anche attraverso nuove forme astratte nella pittura, scultura. Stampa, film, fotografie e teatro, ciò portò alla consapevolezza, nel pensare contemporaneo, di incorporare le nuove tecnologie avanzate. As László Moholy-Nagy l’ha espresso così: “la prima necessità è che coloro che non hanno raggiunto lo standard contemporaneo dell’umanità non sarebbero in grado, attraverso la nostra opera, di adeguarsi al più presto‿. Le associazioni degli artisti, quali la Ma Group dell’Ungheria,che pubblicò un saggio rivoluzionario, nella pubblicazione Danese “De Styl‿, ha espresso l’importanza dell’affermazione collettiva come impulso al cambiamento politico:‿Una futura società collettiva è la sola base possibile per il pieno sviluppo della vita creativa‿. Queste aspirazioni d’avanguardia nei primi anni del XX secolo rappresentano il palcoscenico della chiusura del secolo,come Internet e i mass media con il potenziale di produrre nuove forme collettive che faciliterebbero il bisogno dell’artista di ampliare le richieste di informazioni estetiche nel mondo esterno dove le idee diventano azioni reali. In risposta a questo potenziale,Peter Weibel, esponente di vecchia data delle manifestazioni politiche,nel suo lavoro artistico,teoretico e conservatore,era determinato a promuovere la sua posizione di attivista verso l’arte,la tecnologia e la cultura attraverso i “medium‿ della “net-art‿. Weibel concepì e preparò l’esposizione “Net-Condition‿ alla fine del 1999,alle soglie del nuovo millennio che,egli dice,rappresentò “un’introduzione alle idee politico-economiche,alle pratiche sociali ed alle applicazioni artistiche della comunicazione on line in una “Net society‿. Weibel attribuisce al meccanismo ripartito della rete il mezzo per agevolare l’azione collettiva e la trasformazione sociale guidata dall’artista,quando sostiene che:‿Le utopie socialmente rivoluzionarie dell’avanguardia storica,i movimenti di miglioramento,come la libertà di contatto,le pari opportunità e l’emancipazione interculturale devono essere perfezionate dalla tecnologia‿. Questa affermazione utopica riflette le ideologie ugualmente fiduciose di filosofi teoretici come Pierre Levy e Ray Ascott,i cui scritti hanno promosso la natura partecipativa e collettiva dell’arte telematica come nuovo catalizzatore per la realizzazione di aspirazioni filosoficamente e socialmente motivate. Come conclude Weibel:‿La Net-art è diventata il forum nel quale molte delle speranze liberatorie dell’avanguardia storica sono espresse in termini nuovi‿. La Net-condition ha rafforzato la nozione dell’artista come visionario e agente del cambiamento sociale nel contesto delle tecnologie “media‿ e di quelle delle telecomunicazioni in rapida evoluzione. Weibel espresse la speranza che finalmente si fosse disposto di un mezzo che avrebbe realizzato quello che non era riuscito alla precedente avanguardia, dopo tanti sforzi falliti nel raggiungere la meta:l’artista e le sue ideologie collettivamente formalizzate come strumento per il cambiamento sociale.



Sistemi aperti, mixologie globali e scultura sociale

Utilizzando la tecnologia del web, il suo potere e le sue grandi capacità di assemblaggio e di organizzazione, si andrà incontro, ad un tratto, ad un forte cambiamento politico e sociale. Non voglio dipingere un quadro utopico adesso, ma ritengo che è ciò che sta accadendo e che non si stava verificando cinque anni fa (Don Druker).

Il network ha dato la possibilità all’artista di diffondere le sue idee nel vasto ambito delle attività culturali che include anche le scienze, la sociologia, la politica ed l’economia. Questo concetto è stato così descritto nel testo Net Condition attraverso il riferimento alle ventisette “condizioni‿ determinate dalle opere artistiche del Net; secondo il coeditore Tim Druckrey “non si trattava dell’attività artistica vera e propria ma dell’attività dispersiva dell’artista attraverso lo spettro‿.

L’autore del manifesto Telamatic, che è incluso nel Net Condition ed è ispirato alle affermazioni di Weibel, spiega il concetto attraverso i contributi di artisti, scrittori, curatori, ingegneri e teorici che hanno affrontato il tema dell’impatto della telematica sul cambiamento delle condizioni sociali. Questo progetto è stato definito “collectively generated hypermediate Net document‿, mettendo insieme diverse idee dei membri venute fuori da una discussione tenuta in occasione della sua esposizione.

Secondo la nozione di “scultura sociale‿ di Joseph Beuys [3], gli artisti e la relativa attività di Net art si sono estesi, grazie ai diffusi strumenti del Net, sino ai confini dell’opera d’arte fino ad arrivare nella sfera sociale della chat rooms, listserves, bullettin boards, databases e attraverso altre forme di comunicazione ondine. Napster20, ®(tm)ark21, Hell.com22, Mongrel23 e Jodi 24 sono alcuni esempi della sovversiva penetrazione dell’arte e degli artisti nella scena politica e sociale.

Il network, infatti, è diventato un mezzo di globalizzazione e di mixologie ideologiche e inoltre ha rotto i confini che separano l’opera d’arte dall’enorme sfera culturale. Paul Miller (Dj Spooky) dice “Questo fatto è espresso e diffuso da Djing. Nel fare musica tu non ti trovi nel vuoto ma fai parte di un groviglio di influenze‿. Gli esperimenti software come The Shedder di Mark Napier, nel quale, secondo Miller “Tu lo rivolgi ad un altro browser e esso rimescola la pagina‿, sono esempi di come gli artisti utilizzano il web per estendere la tecnica del collage, presa in prestito dalla loro ancestrale avanguardia, alla libera ricontestualizzazione culturale degli artefatti propri di internet.

Se da un alto il digitale ha rappresentato un enorme ostacolo al tentativo degli artisti di accedere al network, dall’altro è stato anche il mezzo che dato un forte impatto al pubblico, come forse più drammaticamente è stato illustrato come fenomeno “Jodi‿. Questo, formato da giovani artisti armati solo di computer, modem, e connessione ad internet che operavano negli anni Novanta all’esterno di un piccolo appartamento a Barcellona, ha modificato positivamente il mondo dell’arte, superando gallerie, musei e altri ostacoli istituzionali ed essi, con il loro famigerato sito Jodi.org, sono diventanti degli enfants terribles della scena internazionale della net art. Come ho espresso nel mio primo scritto: “Artisti come (Jodi) sono alla ricerca del significato, della verità, della poeticità e della magia in un mezzo che soltanto recentemente è risuscitato dal picco del militarismo industriale e si è trasformato velocemente in un fenomeno di massa… con la sua interattività globale, le sue tendenze collettive, le sue tecnologie che si evolvono rapidamente e con il libero scambio di idee che richiede continui cambiamenti e rinnovo, rimane il mezzo rivoluzionario per natura.

Questo ha portato alla nascita di nuovi tipi di sistemi aperti nei quali gli artisti hanno conquistato territorio nell’ambito digitale come spazio pubblico per la distruzione delle gerarchie arcaiche. Ciò rimanda alla nozione utopica dei progetti di non possesso/non autorità come il “Life Sharing‿ in cui due artisti espongono apertamente e liberamente il loro computer con tutti i file per l’ispezione, l’appropriazione e la riflessione pubblica. Come afferma Druckrey: “Non hanno né account segreti per l’e-mail, né computer segreti. Dicono soltanto: compriamo il sistema aperto. E’ un passo radicale verso una sorta di autorità destabilizzata‿. Insieme alla capacità degli artisti di raggiungere un pubblico sempre più vasto, vi è anche l’abilità propria del pubblico di ricambiare e, a sua volta, influenzare l’opera d’arte completando, così, il circuito di reazioni (che è modificabile secondo una scala senza precedenti in analisi storico-artistiche). Secondo Drew Clarke [4] “internet consentirà una collaborazione attiva tra il creatore e l’utente e questi diventerà creatore‿.

Così l’intento dell’artista di raggiungere e avere impatto sul pubblico è accentuato dal fatto che l’utente può interagire, impegnandosi in maniera creativa con l’artista, con l’opera d’arte e il pubblico, grazie alla natura del network che dà la possibilità di collaborare e partecipare. Pierre Lévy [5] ha descritto questa potente capacità in dettagli nel testo Collective Intelligence: “Piuttosto che diffondere un messaggio ai destinatari che sono al di fuori del processo di creazione e che sono, solo successivamente, invitati a dare significato all’opera, ora l’artista tende a dar vita ad un ambiente, un sistema di comunicazione e di produzione, un evento collettivo con i propri destinatari che trasforma gli interpreti in attori e consente all’interpretazione di entrare nel circuito dell’azione collettiva.‿


il dipartimento di arte e tecnologia degli Stati Uniti

Come previsto, è stata inviata online sul sito: http://www.usdept-arttech.net/ al presidente George W. Bush una lettera che annunciava l’istituzione di un nuovo ministero del governo statunitense: il Dipartimento di arte e tecnologia degli Stati Uniti (U.S. Departement of Art and Technology).


Egregio Signor Presidente,

due anni fa, durante un viaggio a Washington, ebbi una grande idea: ciò di cui il nostro paese aveva più bisogno era un ente statale che si occupasse di sorvegliare l’integrazione dell’arte e della tecnologia. In qualità di artista che lavora con i new media, stavo cercando un modo per impegnarmi con il governo e dare impulso all’azione collettiva. Valutai che per le mie competenze in materia avrei potuto fondare il Dipartimento di arte e tecnologia degli Stati Uniti ed essere nominato primo Segretario. Il mio programma era di mettere su un ente che utilizzasse effettivamente internet per dare la possibilità agli artisti di accedere alla politica, in modo che essi avrebbero avuto impatto sulla politica e, al tempo stesso, dare l’opportunità alla nazione di entrare in contatto con la visione dell’artista, per creare una società sempre più tecnologica. Come ha affermato Marshall McLuhan [6]: “L’artista diffonde il messaggio di decadenza culturale e tecnologica prima che si verifichi l’impatto della sua trasformazione… Poi egli costruisce modelli o arche di Noè per far fronte ai possibili imprevisti‿.

In questo drammatico momento della storia del nostro paese c’è un grande bisogno di nuove iniziative che critichino il benessere culturale e spirituale di una nazione sotto attacco. Il motivo preciso per cui Le scrivo, signor presidente è la proposta di creare un nuovo ministero del governo che senza dubbio avrà successo, con lo scopo di guarire la nostra nazione ferita attraverso la rinascita delle ideologie utopiche che, per lungo tempo, sono state intaccate (dai primi giorni di Thomas Jefferson e the framers che diedero vita alla nostra costituzione). Signor Presidente, sebbene Lei non appoggi di buon grado l’avant-gard, né l’espansione del governo, ha dimostrato di capire il bisogno di agire presto e in maniera decisa per ampliare i settori del governo, come ha dimostrato il suo ultimo provvedimento, cioè la fondazione dell’ufficio di sicurezza della patria. Lei deve capire che gli artisti di oggi affrontano questioni di vitale importanza per l’America, come ad esempio l’impatto dei media sulla psiche della nazione durante la guerra, o la virtualizzazione dei rapporti interpersonali, risultato dalla diffusissima assimilazione delle tecnologie informatiche. Nel nostro paese e in tutto il mondo le persone di tutte le età utilizzano gli strumenti informatici al tal punto che sono costretti a confrontarsi con la dematerializzazione del mondo fisico, con i terroristi che controllano i loro strumenti e la loro mente, con una confusa visione della realtà e con la disgregazione della percezione del tempo e dello spazio. Dall’inizio del ventunesimo secolo la condizione umana è diventata catastrofica .

Signor Presidente, è l’artista e solo l’artista che può capire la profondità di questi drammatici cambiamenti. Il dipartimento di arte e tecnologia degli Stati Uniti salvaguarderà le nostre più preziose risorse, le aspirazioni visionarie degli artisti dell’avanguardia che lavorano con la tecnologia, e porterà il loro messaggio, essenziale al benessere del nostro paese, nell’intera nazione e in tutto il mondo.

So che Lei, in questo difficile periodo, capirà e riconoscerà l’urgenza della mia proposta. Attraverso lo spirito dei nostri predecessori, gli artisti visionari che comprendono le problematiche ed i pericoli relativi al mantenimento di una nazione libera, creativa, tecnologica, devono avere un ruolo chiave nelle vicende politiche in corso con lo scopo di salvare il nostro mondo tormentato .

Vorrei terminare questa lettera con una citazione dell’artista britannico Wyndham Lewis che così ha espresso il bisogno della mia richiesta: “L’artista è sempre impegnato a scrivere una storia dettagliata sul futuro poiché è l’unica persona consapevole della natura del presente‿. Signor Presidente, riconoscere questo semplice fatto è necessario per la sopravvivenza umana in una società cibernetica e saturata dai media come la nostra. Spero al più presto di lavorare come membro del Suo governo e portare il messaggio dell’artista a tutti.

Distinti saluti

L’artista Randall Packer



La Risposta della Casa Bianca

Grazie per la sua e-mail inviata al Presidente Bush. Le sue idee e i suoi commenti sono molto importanti per lui.

Purtroppo, per l’ampio volume di e-mail ricevute, il Presidente non ha potuto rispondere personalmente a tutti i messaggi. Tuttavia, la casa bianca tiene conto delle riflessioni, osservazioni e problemi dei cittadini.

Grazie ancora per la sua e-mail. Il suo interesse per il lavoro del Presidente Bush e la sua amministrazione è stata molto apprezzata.

Distinti saluti L’ufficio di corrispondenza elettronica della Casa Bianca

L’artista