We are Family (2003): differenze tra le versioni
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+ | We are Family, un lavoro di Patricia Piccinini composta da cinque installazioni scultoree e un video, è stata una delle più grandi attrazioni della Biennale di Venezia del 2003. Questa serie di lavori portano una fresca e personale prospettiva ad alcune delle più discusse questioni bioetiche dei nostri tempi: le mutazioni genetiche e le clonazioni. | ||
+ | I suoi lavori esplorano la relazione tra ciò che viene considerato naturale e ciò che è artificiale, ciò che è “normale”e “mutante”. Tali opere rappresentano il nostro sogno di figli perfetti e una vita senza malattie così come ci mostrano i valori di differenza e incertezza. Nonostante le deformazioni e l’abnormalità della “Family”, essa trasmette tenerezza e risveglia il senso di protezione che c’è in ognuno di noi. Queste sono sensazioni che vanno al di là degli aspetti estetici quasi terrificanti e inaccettabili dalla nostra morale , poiché rappresentano quasi un oltraggio alla natura umana. | ||
+ | “Atmosfera”, “autosfera” e “biosfera” sono termini che l’artista ha usato per descrivere le aree della sua attività. | ||
+ | I suoi lavori atmosferici si focalizzano nel creare un sentimento nell’osservatore; le sue forme autosferiche sono plasmate come oggetti d’amore; e le sue bio-creature sono il risultato di una ricerca di nuovi esseri evoluti. Tutti questi personaggi condividono la stessa caratteristica; quella cioè di ispirare emozioni profondamente ambivalenti. | ||
+ | I lavori della Piccinini ci coinvolgono perché non prendono posizioni, ma delineano e ci mostrano dalla speranza alla paura del fascino dell’ingegneria genetica. Le sue opere danno vita ad un potenziale futuro spaventoso. L’orrore degli umani combinati con altre specie viene ammorbidito e mitigato dall’immagine di questa triste e paziente madre trans-specie mentre allatta i suoi piccoli. | ||
+ | Queste sculture sono presentate come esseri normali dotati di impulsi di amore e di gioco. Nonostante siano brutti e strani, sono comunque meritevoli di cure, attenzioni e amore. | ||
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+ | ==Bibliografia:== | ||
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+ | ==Webliografia:== | ||
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+ | * http://www2.asialink.unimelb.edu.au/arts/japan/en/we_are_family.htm | ||
+ | * http://www.critical-ethical.org/publications/KC_We%20Are%20Family.pdf | ||
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+ | [[Categoria: opera]] | ||
+ | [[Categoria:opera di Piccinini Patricia]] | ||
+ | [[Categoria:Computer graphic]] | ||
+ | [[Categoria:Immagini digitali]] | ||
+ | [[Categoria:Scultura]] | ||
+ | [[Categoria:Computer art]] | ||
+ | [[Categoria:Arte e scienza]] | ||
+ | [[Categoria:Freetown]] | ||
+ | [[Categoria:Sierra Leone]] | ||
+ | [[Categoria:Africa]] | ||
+ | [[Categoria:Australia]] |
Versione attuale delle 10:14, 28 Nov 2009
Titolo:
We are Family
Autore:
Patricia Piccinini
Anno:
2003
Sito web:
- http://www.patriciapiccinini.net/wearefamily/index.php
- http://www.patriciapiccinini.net/
- http://www.roslynoxley9.com.au/artists/31/Patricia_Piccinini/249/
Descrizione:
We are Family, un lavoro di Patricia Piccinini composta da cinque installazioni scultoree e un video, è stata una delle più grandi attrazioni della Biennale di Venezia del 2003. Questa serie di lavori portano una fresca e personale prospettiva ad alcune delle più discusse questioni bioetiche dei nostri tempi: le mutazioni genetiche e le clonazioni. I suoi lavori esplorano la relazione tra ciò che viene considerato naturale e ciò che è artificiale, ciò che è “normale”e “mutante”. Tali opere rappresentano il nostro sogno di figli perfetti e una vita senza malattie così come ci mostrano i valori di differenza e incertezza. Nonostante le deformazioni e l’abnormalità della “Family”, essa trasmette tenerezza e risveglia il senso di protezione che c’è in ognuno di noi. Queste sono sensazioni che vanno al di là degli aspetti estetici quasi terrificanti e inaccettabili dalla nostra morale , poiché rappresentano quasi un oltraggio alla natura umana. “Atmosfera”, “autosfera” e “biosfera” sono termini che l’artista ha usato per descrivere le aree della sua attività. I suoi lavori atmosferici si focalizzano nel creare un sentimento nell’osservatore; le sue forme autosferiche sono plasmate come oggetti d’amore; e le sue bio-creature sono il risultato di una ricerca di nuovi esseri evoluti. Tutti questi personaggi condividono la stessa caratteristica; quella cioè di ispirare emozioni profondamente ambivalenti. I lavori della Piccinini ci coinvolgono perché non prendono posizioni, ma delineano e ci mostrano dalla speranza alla paura del fascino dell’ingegneria genetica. Le sue opere danno vita ad un potenziale futuro spaventoso. L’orrore degli umani combinati con altre specie viene ammorbidito e mitigato dall’immagine di questa triste e paziente madre trans-specie mentre allatta i suoi piccoli. Queste sculture sono presentate come esseri normali dotati di impulsi di amore e di gioco. Nonostante siano brutti e strani, sono comunque meritevoli di cure, attenzioni e amore.