We are Family (2003)

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We are family.jpg

Titolo:

We are Family


Autore:

Patricia Piccinini


Anno:

2003


Sito web:


Descrizione:

We are Family, un lavoro di Patricia Piccinini composta da cinque installazioni scultoree e un video, è stata una delle più grandi attrazioni della Biennale di Venezia del 2003. Questa serie di lavori portano una fresca e personale prospettiva ad alcune delle più discusse questioni bioetiche dei nostri tempi: le mutazioni genetiche e le clonazioni. I suoi lavori esplorano la relazione tra ciò che viene considerato naturale e ciò che è artificiale, ciò che è “normale”e “mutante”. Tali opere rappresentano il nostro sogno di figli perfetti e una vita senza malattie così come ci mostrano i valori di differenza e incertezza. Nonostante le deformazioni e l’abnormalità della “Family”, essa trasmette tenerezza e risveglia il senso di protezione che c’è in ognuno di noi. Queste sono sensazioni che vanno al di là degli aspetti estetici quasi terrificanti e inaccettabili dalla nostra morale , poiché rappresentano quasi un oltraggio alla natura umana. “Atmosfera”, “autosfera” e “biosfera” sono termini che l’artista ha usato per descrivere le aree della sua attività. I suoi lavori atmosferici si focalizzano nel creare un sentimento nell’osservatore; le sue forme autosferiche sono plasmate come oggetti d’amore; e le sue bio-creature sono il risultato di una ricerca di nuovi esseri evoluti. Tutti questi personaggi condividono la stessa caratteristica; quella cioè di ispirare emozioni profondamente ambivalenti. I lavori della Piccinini ci coinvolgono perché non prendono posizioni, ma delineano e ci mostrano dalla speranza alla paura del fascino dell’ingegneria genetica. Le sue opere danno vita ad un potenziale futuro spaventoso. L’orrore degli umani combinati con altre specie viene ammorbidito e mitigato dall’immagine di questa triste e paziente madre trans-specie mentre allatta i suoi piccoli. Queste sculture sono presentate come esseri normali dotati di impulsi di amore e di gioco. Nonostante siano brutti e strani, sono comunque meritevoli di cure, attenzioni e amore.


Bibliografia:

Webliografia: