Webcasting: differenze tra le versioni

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Il webcasting, con il vantaggio per l’utente di fruire in streaming dei contenuti senza farne il download, sta diventando uno dei servizi di maggior interesse nel Web e, per chi intende diventarne distributore, una reale opportunità economica. Non più appannaggio della sola industria dell’intrattenimento, si sta rivelando uno strumento interessante per incentivare un negozio online o per migliorare la comunicazione di una realtà aziendale.
 
Il webcasting, con il vantaggio per l’utente di fruire in streaming dei contenuti senza farne il download, sta diventando uno dei servizi di maggior interesse nel Web e, per chi intende diventarne distributore, una reale opportunità economica. Non più appannaggio della sola industria dell’intrattenimento, si sta rivelando uno strumento interessante per incentivare un negozio online o per migliorare la comunicazione di una realtà aziendale.
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Il webcast utilizza una tecnologia di trasmissione di contenuti che partendo da un singolo file lo distribuisce a più utenti.<br>
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Il webcasting ha permesso a piccole realtà e canali non importanti di emergere.
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Il webcasting fu presentato e descritto in pubblico per la prima volta nel 1989 da Brian Raila (GTE Laboratories).<br>
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Raila intuì la l'importanza e la possibilità di non fare scaricare ad un utente un intero contenuto ma solo una porzione di esso, in questo modo inoltre il computer ricevente poteva fruire più velocemente dei dati richiesti.
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Per esprimere il concetto Raila usò il termine "buffered media".<br>
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Il termine "webcasting" fu propriamente coniato nel 1990 quando una comunità di "webcasters" si riunì per cercare di definire la tecnologia in modo da essere facilmente recepita dalla massa.<br>
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Raila intuì la l'importanza e la possibilità di non fare scaricare ad un utente un intero contenuto ma solo una porzione di esso, in questo modo inoltre il computer ricevente poteva fruire più velocemente dei dati richiesti.
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Per esprimere il concetto Raila usò il termine "buffered media".<br>
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Il termine "webcasting" fu propriamente coniato nel 1990 quando una comunità di "webcasters" si riunì per cercare di definire la tecnologia in modo da essere facilmente recepita dalla massa.
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'''ESEMPI'''

Revisione 18:17, 2 Mar 2007

Argomento:

Webcasting

Descrizione:

Il webcasting è la trasmissione diretta di un contenuto audio/video su Internet e sta rivoluzionando il modo di fare televisione e radio, capovolgendole fondamenta delle regole del normale broadcasting: nessuna infrastruttura da milioni di euro, nessuna concessione da ottenere, nessuna limitazione geografica.

Il webcasting, con il vantaggio per l’utente di fruire in streaming dei contenuti senza farne il download, sta diventando uno dei servizi di maggior interesse nel Web e, per chi intende diventarne distributore, una reale opportunità economica. Non più appannaggio della sola industria dell’intrattenimento, si sta rivelando uno strumento interessante per incentivare un negozio online o per migliorare la comunicazione di una realtà aziendale.

UTILIZZI

Il webcast utilizza una tecnologia di trasmissione di contenuti che partendo da un singolo file lo distribuisce a più utenti.
Latecnologia è utilizzata largamente anche nel settore commerciale per presentazioni di prodotti, conferenze, e trova utilizzo anche nell'e-learning (per esempio per trasmettere lezioni, seminari ecc.).
Il webcasting ha permesso a piccole realtà e canali non importanti di emergere.

STORIA

Il webcasting fu presentato e descritto in pubblico per la prima volta nel 1989 da Brian Raila (GTE Laboratories).
Raila intuì la l'importanza e la possibilità di non fare scaricare ad un utente un intero contenuto ma solo una porzione di esso, in questo modo inoltre il computer ricevente poteva fruire più velocemente dei dati richiesti. Per esprimere il concetto Raila usò il termine "buffered media".
Il termine "webcasting" fu propriamente coniato nel 1990 quando una comunità di "webcasters" si riunì per cercare di definire la tecnologia in modo da essere facilmente recepita dalla massa.
Il webcasting fu presentato e descritto in pubblico per la prima volta nel 1989 da Brian Raila (GTE Laboratories).
Raila intuì la l'importanza e la possibilità di non fare scaricare ad un utente un intero contenuto ma solo una porzione di esso, in questo modo inoltre il computer ricevente poteva fruire più velocemente dei dati richiesti. Per esprimere il concetto Raila usò il termine "buffered media".
Il termine "webcasting" fu propriamente coniato nel 1990 quando una comunità di "webcasters" si riunì per cercare di definire la tecnologia in modo da essere facilmente recepita dalla massa.

ESEMPI