Wu Ming: differenze tra le versioni

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* '''Havana Glam''' (romanzo solista di Wu Ming 5, Fanucci, Roma 2001)
 
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* '''54''' (Einaudi, Torino 2002 - Mondadori, Madrid 2003 - Vassallucci, Amsterdam 2003)
 
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Il libro è di 670 pagine, compaiono un centinaio di personaggi, tra gli altri una superstar come Cary Grant e il presidente yugoslavo Tito.
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In 54 sono finite storie a sufficienza per scrivere dieci romanzi, selezionate e intrecciate in maniera da avvinghiare il lettore e suggerirgli qualcosa di interessante anche per l’oggi.
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54 è una specie di vortice: all’inizio le storie sembrano scollegate, e bisogna lasciarsi trascinare dal piacere della lettura.
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Il lavoro è uscito libero da copyright.
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* '''Esta revolución no tiene rostro''' (raccolta di articoli, racconti e scritti vari, Acuarela, Madrid 2002)
 
* '''Esta revolución no tiene rostro''' (raccolta di articoli, racconti e scritti vari, Acuarela, Madrid 2002)
 
* '''Giap!''' (raccolta di articoli, racconti e scritti vari, Einaudi, Torino 2003)
 
* '''Giap!''' (raccolta di articoli, racconti e scritti vari, Einaudi, Torino 2003)

Revisione 15:22, 14 Giu 2005

Biografia

Wu Mingin lingua cinese significa "anonimo" o "non famoso," è un gruppo di narratori nato a Bologna nel gennaio del 2000, composto in principio da cinque membri che non resero nota la loro identità anagrafica. Il nome del collettivo è inteso come un tributo alla dissidenza e un rifiuto del ruolo dell'Autore come star. Più tardi i nomi dei cinque membri di Wu Ming furono resi noti, ma le opere restarono più importanti delle biografie o dei volti. Ogni membro di Wu Ming possiede un suo "nome d'arte" composto da quello del gruppo più una cifra determinata dall'ordine alfabetico dei loro cognomi. Dalla sua origine il collettivo ha prodotto romanzi e opere di non-fiction. Le opere più importanti sono senza dubbio 54 e Q. 54 è un romanzo con decine di personaggi (compreso l'attore Cary Grant), tradotto in diverse lingue. Dal romanzo è stato tratto un cd con musiche degli Yo Yo Mundi e voci recitanti di Marco Baliani, Giuseppe Cederna e Fabrizio Pagella (Il Manifesto/Mescal, 2004). Q è un dotto giallo ambientato nel Cinquecento, nel pieno della sanguinaria guerra tra la Chiesa e gli stati eretici. Misterioso, colossale, romanzo storico e d'immaginazione. Wu Ming sostiene che le storie siano "asce di guerre da seppellire" e scava nel terreno fertile delle intersezioni tra Storia e Mito. I fondatori del gruppo sono i quattro autori di Q ("western teologico", a firma"Louther Blisset") e l'autore di Havana Glam.

Bibliografia

  • Q (Einaudi, Torino 1999 - Mondadori, Barcelona 2000 - Seuil, Paris 2001 (title: L'Oeil de Carafa) - Wereldbibliotheek, Amsterdam 2001 - Hovedland, Jøbjerg 2001 - Travlos, Athena 2001 - Piper, München 2002 - Conrad, São Paulo 2002 - Heinemann, London 2003 - Harcourt, New York 2004)

Il romanzo si sviluppa in settecento pagine di spy story ambientata nel XVI secolo tra eventi documentati e realmente accaduti: una truffa bancaria sullo sfondo della rivoluzione calvinista con ingredienti politico-religiosi, la guerra dei contadini con personaggi come frate Benedetto Fontanini da Mantova, eretico realmente esistito e scomunicato per i suoi scritti sovversivi. E'il ritratto di un'Europa scissa da quella guerra di religione da cui e' nato il mondo moderno. Si avvale di una narrazione impegnativa, corale, in cui s'intrecciano sottotesti e sottostorie.

  • Asce di guerra (scritto con Vitaliano Ravagli, Tropea, Milano 2000 - Einaudi, Torino 2005)
  • Havana Glam (romanzo solista di Wu Ming 5, Fanucci, Roma 2001)
  • 54 (Einaudi, Torino 2002 - Mondadori, Madrid 2003 - Vassallucci, Amsterdam 2003)

Il libro è di 670 pagine, compaiono un centinaio di personaggi, tra gli altri una superstar come Cary Grant e il presidente yugoslavo Tito. In 54 sono finite storie a sufficienza per scrivere dieci romanzi, selezionate e intrecciate in maniera da avvinghiare il lettore e suggerirgli qualcosa di interessante anche per l’oggi. 54 è una specie di vortice: all’inizio le storie sembrano scollegate, e bisogna lasciarsi trascinare dal piacere della lettura. Il lavoro è uscito libero da copyright.

  • Esta revolución no tiene rostro (raccolta di articoli, racconti e scritti vari, Acuarela, Madrid 2002)
  • Giap! (raccolta di articoli, racconti e scritti vari, Einaudi, Torino 2003)
  • Guerra agli umani (romanzo solista di Wu Ming 2, Einaudi, Torino 2004)
  • New Thing (romanzo solista di Wu Ming 1, Einaudi, Torino 2004)

Sito Web

http://www.wumingfoundation.com

Poetica

Quello che sostengono i mitici Wu Ming, artefici e protagonisti di uno dei maggiori casi letterari degli ultimi anni è che la letteratura non è morta, il romanzo non è morto, la voglia di raccontare e la passione di ascoltare non sono morte anch’esse. La frenetica attività di siti letterari, i nuovi meccanismi di aggregazione, le opere letterarie free use spesso condivise su internet, la voglia di mettersi in discussione e di confrontarsi sono tutti sintomi di un’attività rigogliosa e fermentativa che travolge tutti i nuovi settori della letteratura emergente. Il primo capolavoro di Wu Ming, dal titolo Q, dimostra che la creatività è un fatto di massa, collettivo, che non esiste Il Genio, singolarmente inteso, ma un fenomeno collegiale, dove le sinapsi si collegano e sviluppano nuove idee. I Wu Ming, sono convinti che costruire è raccontare storie è un’arte antica come il mondo, e che appartiene, come nell’antichità, a tutta la sfera sociale, come gli antichi sciamani dei villaggi che narravano di leggende e antichi miti, o come i cantastorie del medioevo che giravano di città in città a riportare frammenti di storie condite di realtà.


Articoli Significativi

  • Appunti per una Dichiarazione dei diritti (e doveri) dei narratori.

Preambolo Chi è un narratore e quali sono i suoi doveri e diritti? E’ narratore (o narratrice) chi racconta storie e rielabora miti, insiemi di riferimenti simbolici condivisi - o comunque conosciuti, e quand’è il caso messi in discussione - da una comunità.

Il narratore ricopre – o dovrebbe ricoprire - una funzione sociale paragonabile a quella del griot nei villaggi africani, del bardo nella cultura celtica, dell’aedo nel mondo classico greco. Raccontare storie è un lavoro peculiare, che può comportare vantaggi a chi lo svolge, ma è pur sempre un lavoro, tanto integrato nella vita della comunità quanto lo spegnere incendi, arare i campi, assistere i disabili etc. In altre parole, il narratore non è un artista, ma un artigiano della narrazione.

Doveri


Il narratore ha il dovere di non confondere l’affabulazione, sua missione principale, con un eccesso di autobiografismo ossessivo e di ostentazione narcisistica. La rinuncia a questi atteggiamenti permette di salvare l’autenticità dei momenti, permette al narratore di avere una vita da vivere anziché un personaggio da interpretare per coazione.


Diritti

Il narratore ha diritto a non apparire nei media. Se un idraulico non appare nessuno glielo rinfaccia o lo accusa di snobismo. Il narratore ha diritto a non diventare una bestia ammaestrata da salotto o da gossip letterario. Il narratore ha diritto a non rispondere a domande che non giudica pertinenti (sulla propria vita privata, preferenze sessuali, gusti culinari, abitudini quotidiane etc.) Il narratore ha diritto a non fingersi esperto di qualunque argomento. Il narratore ha il diritto di opporsi con la disobbedienza civile alle pretese di chiunque (compresi gli editori) voglia privarlo dei suoi diritti.


Webliografia

http://www.girodivite.it/antenati/xxisec/_wuming.htm http://digilander.libero.it/confratchianti/libri_wuming.htm http://www.scanner.it/libri/wuming2043.php