Zanni Carlo

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Carlo Zanni

Personaggio o Gruppo:

Zanni Carlo


Biografia:

Zanni è nato a La Spezia nel 1975. È attivo a Milano e a New York. Opera in modo, che mescola i mezzi d'espressione diversi come la pittura, l'installazione, l'arte della rete. Carlo Zanni ha esposto le sue opere in numerose gallerie e musei: P.S.1 Contemporary Art Center, New York (2001); The New Museum, New York (2005); Gavin Brown's Enterprise at Passerby, New York (2005); L'Analix Forever Gallery, Ginevra e l'Institute of Contemporary Art, Londra (2005), che gli ha dedicato una retrospettiva. Nella occasione di questa retrospettiva ha pubblicato il libro Vitalogy, che comprende quei lavori di Zanni, che maggiormente l'hanno portato alla notorietà. Sono le opere come la scultura network-based Altarboy, i paesaggi economici di eBay Landscapes e i ritratti in forma di cookies e icone del desktop. Nei ultimi anni ha presentato le sue opere nelle seguenti gallerie e musei: MAXXI, Roma (2007, 2006); Hammer Museum, Los Angeles (2009); Sandroni Rey, Los Angeles (2009). All’interno di 8 BIT l'ha intervistato Marcin Ramocki, facendo un documentario su arte e video games presentato in prima mondiale nell' Ottobre del 2007 al MoMA di New York. Il Chelsea Museum ospiterà nell'Ottobre 2009 la sua prima mostra personale in un museo americano.

Sito web:

sito di Zanni Carlo


Poetica:

Artista poliedrico, Zanni, svolge la sua particolarissima ricerca e si dimostra un instancabile innovatore, non solo delle arti digitali, ma del modo di comunicare i messaggi attraverso l'arte. Agli esordi, realizza anche quadri ad olio rivolti alla riproduzione di ciò che lui considera essere il paesaggio contemporaneo, che identifica nel desktop. Successivamente rivolge la sua attenzione ai paesaggi dei videogame e ne fa un mezzo di espressione senza snaturarne le caratteristiche.Una delle sue ultime creazioni -Average Shoveler- commissionata dal tandem Rhizome/New Museum, conduce a riflettere sulla società nell'era dell'informazione... Un paesaggio innevato dell'East Village di New York, un uomo che corre sulla strada e ogni tanto si ferma per spalare la neve. La sua corsa è di tanto in tanto interrotta da un passante, che lo informa della notizia del giorno, che tuttavia sembra non scuoterlo, e l'omino continua la sua corsa e quello spalare la neve che si potrebbe paragonare ad uno “zappare nell'acqua”. L'omino rappresenta il cittadino medio dell'età dell'informazione, i fiocchi di neve sono le immagini d'attualità che quasi esplodono dentro la sua mente. Sia le immagini che le notizie fornite dai passanti, sono tratte in tempo reale da un noto motore di ricerca. L'azione di spalare la neve indica un volersi liberare da quel sovraccarico di informazioni che oggi tendono a sommergere l'uomo contemporaneo. Il gioco ha un amaro risvolto: non consente di vincere. L'omino continuerà a combattere inutilmente contro la neve che continuerà a cadere.Ma una vera e propria svolta Zanni la opera con un altro interessantissimo e recentissimo lavoro (è stato presentato il 3 agosto 2006 presso lo spazio per l´arte contemporanea "La Rada" nell´ambito del 59° Locarno International Film Festival), è un cortometraggio su Internet che viene costantemente modificato dal flusso dei dati degli utenti stessi del film. Il cortometraggio dura 2 minuti, all'interno dei quali Zanni mescola due diversi generi, il cinema e la net art. Su Internet il film attraverso l´intervento degli utenti, restituisce quotidianamente una sua nuova versione. È come se si trattasse di un film vivente, che muta con il mutare dei dati degli spettatori, così come sono rilevati da Internet. Le visite sono infatti rilevate da Google Analytics - programma utilizzato per monitorare le modalità di interazione degli utenti con il sito-. Le statistiche poi inviate al server sono utili alla nuova versione del film che viene ripubblicato on-line. Il film si avvale inoltre della colonna sonora di Gabriel Yared e delle parole di John Haskell. Tratta della malattia del protagonista (Ignazio Oliva), visivamente identificabile da macchie scure che lentamente gli ricoprono il corpo, che nasce e si evolve a causa del successo determinato proprio dal numero dei visitatori del sito del cortometraggio. La disposizione e la quantità delle macchie variano infatti di giorno in giorno, in relazione alla quantità dei visitatori. Vi è dunque non solo un intervento diretto nella realizzazione dell'opera da parte dell'utente, ma anche un coinvolgimento di tipo emotivo che mira a sollevare gli stati d'animo dell'utente che, una volta compreso il meccanismo cui ha partecipato si sente utilizzato, e non “utilizzante”. Inoltre il continuo mutare del cortometraggio in relazione all'intervento del visitatore ci spinge a riflettere su tanti altri temi, come quello dell'intervento dell'uomo sul paesaggio. Attraverso queste dinamiche artistiche Zanni si impone nel panorama artistico contemporaneo come autore capace di far riflettere, utilizzando mezzi nuovi, mescolandoli, spinge il fruitore ad interrogarsi e a partecipare attivamente dell'esperienza dell'arte.Conversando con Zanni, non vengono mai a mancare la sua energia, la sua passione. C'è un utopismo che gli scorre nelle vene, e che pure si affianca ad una mente acuta e critica, che ti persuade della fattibilità dei suoi progetti.. Abbiamo a che fare con un artista di enorme lungimiranza, ma di contraddizioni altrettanto grandi. E' in prima linea sul fronte dell'arte digitale, dei mezzi e delle possibilità di divulgazione della net art, e al contempo continua a esplorare la sua tecnica pittorica. In realtà, in opere come eBayLandscape (2004), i due mondi collidono con naturalezza in un'attività che procede dalla Mecca online di eBay e della CNN fino a fondersi nell'estetica pittorica di un sereno paesaggio orientale. Questa mescolanza tra stili a massimo e minimo impatto tecnologico è descritta da Zanni, in una recente intervista, in questi termini: "Dipingere e creare lavori digitali è un tentativo inconscio di testimoniare un mondo a due velocità."Tuttavia, il mondo a due velocità di Zanne si manifesta anche come una serie di filtri sulle due pratiche a confronto, a volte proprio come una cortina fumogena per attutire il colpo digitale all'occhio raffinato del consumatore.In Altarboy (2003), una valigia-scultura racchiude uno schermo sul quale gira un progetto d'arte digitale. La scultura tuttavia è un'esca, una delle interfacce che Zanni usa per sedurre l'agnostico del digitale, in quanto ospita un suo piccolo server che permette quindi al proprietario di garantire un accesso pubblico/privato all'opera.

Opere:

Bibliografia:

  • 2005 Carlo Zanni, VITALOGY, a study of a contemporary presence,ED.ICA Institute of Contemporary Arts, London.


Webliografia: