Zavattini e il G8 la comunicazione globale

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search

Altro esempio delle teorie zavattiniane lo si può trovare nell’avvenimento del G8 di Genova. Non è un mistero che il G8 è stata forse la manifestazione più documentata, questo fenomeno è stato rilevante per poter prendere coscienza dell’importanza dell’informazione, autogestire gli strumenti di comunicazione come la telecamera ci rende liberi nel diventare protagonisti della comunicazione è complementare alla consapevolezza critica verso i meccanismi dell’informazione e dei mass-media. La telecamera è un arma, Zavattini la definiva una penna, con la quale si può scrivere, con la quale si può e si deve comunicare, possibilmente comunicando con tutti e documentando ciò che si vuole dire con vari mezzi, fotografia, testi, video…una comunicazione globale, multimediale in tutto e per tutto. Preparando il documentario su Zavattini ho avuto degli interessanti confronti su questo argomento con Paolo Pisanelli, famoso film maker che il giorno del G8 si trovava a Genova come manifestante e pronto a girare il film documentario Don Vitaliano della Sala, documentario sulla presenza di Don Vitaliano alla manifestazione del G8. Pisanelli mi ha raccontato come in un cinema del reale, si debba in qualche modo “abolire i soggetti‿ seguendo le teorie di Zavattini, il soggetto scritto si limitava al pedinamento del protagonista, lasciandosi aperti ad ogni tipo di documentazione. Anche nell’intervista di Giannarelli si è toccato il punto G8 di Genova e anche lui non ha nessun dubbio che se ci fosse stato ancora Zavattini di sicuro avrebbe detto che era questo il cinema a cui si era riferito per così tanto tempo, il quadro per cui così a lungo si era battuto. Zavattini, ha iniziato a formare una strada, la strada per un altro cinema, e questa strada è stata senz’altro seguita da molte più persone di quanto si credesse ai tempi. La protesta di Genova, ha dato vita ad un numero enorme di spontanei operatori dell'informazione. Persone munite di apparecchiature video o audio in grado di testimoniare minuto per minuto ciò che nella città stava avvenendo, o semplicemente persone desiderose di documentare per iscritto quello di cui erano stati testimoni oculari. Non si tratta di decine o centinaia di film, cassette o lettere, ma di migliaia, di decine di migliaia. Parecchie delle quali sono state pubblicate dai quotidiani o dai settimanali o si possono leggere in molti siti. Le ragioni di questa diffusione di massa di un'attività fino a pochi anni fa riservata solo agli addetti ai lavori, sono molte. E molto bisognerà rifletterci, dal momento che sta divenendo un pezzo importante del cammino che la società civile ha intrapreso per far sentire la propria voce. E non si può dire che il Genoa social forum, accusato da alcuni di non aver saputo "prevedere" ciò che sarebbe accaduto, non abbia intuito l'importanza di una comunicazione "libera". Lo ha talmente capito, da averne fatto un elemento costituente della propria strategia politica, assegnando all'informazione un luogo (la scuola Diaz devastata dalla polizia) e un ruolo centrale. Ancora più importante ora, dopo quello di cui Genova è stata spettatrice. Da qui la necessità di sviluppare questa forma specifica della nuova politica di comunicazione dedicando alle testimonianze, ma anche alle suggestioni, alle impressioni, alle riflessioni del dopo Genova un libro bianco in grado di dar conto della ricchezza e della coralità delle voci che contro il G8 si sono alzate. Una “nuova‿ forma comunicativa sta aprendosi: "Il sogno delle origini del cinema forse ora comincia ad apparire possibile. Uno strumento fondamentale per consentire a tutti di esprimere il proprio pensiero, le proprie idee, il pensiero di tutti, diceva Zavattini, mentre oggi domina il pensiero di pochi". Voglio concludere questo capitolo con una frase, la definizione di film che è stata data dalla FIAF (Federation Internationale des Archives du Film) :

“Per film bisogna intendere ogni registrazione di immagini in movimento, con o senza accompagnamento sonoro, qualunque ne sia il supporto: pellicola cinematografica, nastro video, video disco o tutti gli altri procedimenti conosciuti o ancora da inventare"

Zavattini sarebbe stato sicuramente d’accordo con questa definizione che da luce a tutte le sue teorie.


Bibliografia:

  • LA Veritàaaa - C.Zavattini, a cura di M.Grande, Bompiani, Milano, 1983
  • Zavattini mago e tecnico a cura di G.Gambetti, 1986
  • Storia del cinema italiano. Dal Neorealismo al miracolo economico 1945-1959 - G.P.Brunetta,, 1993
  • Piaghe sociali e necessità di redenzione, G. Andreotti, “Libertas‿, 1952
  • Straparole in “Opere: 1931-1986 C.Z. Bompiani, Milano,1991
  • Il pianeta Zavattini R. Barilli a cura di S.Cirillo, Lerici, 1980
  • Alcune idee sul cinema C.Z
  • Il Neorealismo secondo me C.Z
  • Il banale non esiste C.Z a cura di R.Mazzoni, Bompiani,1997
  • Zavattini parla di Zavattini C.Z
  • I sogni migliori C.Z
  • A proposito dei Cinegiornali Liberi C.Z Roma, 1968

Webliografia:

http://www.cesarezavattini.it/ http://www.aamod.it http://carid.unife.it/notizie/Zavattini/zavattini.htm