Acconci Vito

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search
Acconci Vito

==Titolo== Acconci Vito


Biografia

Vito Acconci è un artista che lavora negli anni Sessanta e Settanta sperimentando sul proprio corpo performance che guardano alla body-art. Vito Acconci lavora a Brooklyn e New York. Le sue performance sono incentrate sull'uso del corpo come mezzo espressivo. Vito Acconci inizia la carriera artistica nella poesia e il linguaggio rimane una connotazione importante del suo campo di sperimentazione, lo sfondo sul quale sviluppa il lavoro d'artista visivo, videomaker, body artist, progettista d'architettura e d'arte pubblica. Nel 1960 inizia con la prosa e la poesia, nel 1968 inizia con le arti visuali ed esegue performance di body-Art. Nel 1974 inizia a lavorare come architetto. Da sempre attivo a New York, ha creato l'Acconci Studio, un think-tank d'arte e architettura dove lavora assieme a un gruppo di giovani progettisti con i quali sta realizzando opere d'arte pubblica e luoghi unici come la galleria e centro culturale Storefront a Manhattan, il parco trasportabile Park up Building installato sulla parete esterna del Centro Gallego de Arte Contemporaneo di Alvaro Siza a Santiago de Compostela, l'Isola sul fiume Mur a Graz o il nuovo Design Store del Museum für Angewandte Kunst di Vienna.


==Sito web== http://www.acconci.com/


Poetica

Vito Acconci, non proviene da una formazione accademica ma trova un primo interesse nella scrittura e nella poesia. Ciò che più gli importa della poesia non è tanto il significato delle parole, ma l'attività sulla pagina, l'ordine delle singole lettere e lo spazio da esse occupato. Prende un'importanza fondamentale il luogo in cui si svolge l'azione: Vito Acconci usa quasi esclusivamente piccole stanze o celle, zone ridotte dove si possa rappresentare il proprio agire privato.


In una sua performance , divisa in tre atti, sperimenta questa teoria: nella prima fase spinge la sua mano in bocca il più possibile fino a quando non si sente soffocare, nella seconda fase sta in piedi bendato perché non possa raccogliere una palla di gomma che gli viene ripetutamente lanciata e da cui si lascia colpire, nella terza e ultima fase si getta negli occhi acqua e sapone, cercando di ripulirsi senza usare le mani, solo con il battito delle palpebre. Nella teoria di Acconci sullo stress, alla fase dell'adattamento segue l'esaurimento, la cui fase estrema è rappresentata dalla morte. Ma nelle sue opere non c'è il desiderio, tensione verso la morte, quanto accettazione dell'esperienza di sé, compenetrandola come parte della vita:





Opere

Alcune opere


  • Open Book, 1974


  • Run Off, 1970

Performance


  • Step Pieces, 1970


  • Trademarks, 1970

Vito Acconci si morde tutte le parti del suo corpo raggiungibili dalla bocca così da lasciare un'impronta che viene poi ricoperta di colore


  • Conversion, 1970

Video nel quale simula la trasformazione femminile del proprio corpo


  • Opening, 1970


  • See-bed, 1971


  • Remote Control, 1971


  • Command Performances, 1973

Video nel quale mette in scena una lotta emblematica tra uomo e donna


  • Fall

Vito Acconci cade in avanti reiteratamente nel tentativo di afferrare una fotografia


  • Following Piece

Vito Acconci sceglie ogni giorno una persona a caso per la strada e la segue il più a lungo possibile , fino a quando questa entra in un luogo a lui impenetrabile.Questi inseguimenti potevano avere una durata variabile: potevano essere episodi di due o tre minuti , nel caso che la persona salisse su una macchina, ma potevano durare anche ore,quando ad esempio qualcuno entrava in un cinema o in un ristorante


  • Proximity Piece

Vito Acconci si avvicina moltissimo a qualcuno in un museo , quasi sfiorandolo, intervenendo sul piano simbolico laddove il museo, ossia il non luogo, proibisce qualsiasi contatto , poiché il patto simbolico stipulato all’ingresso è quello di non toccare, di rimanere sul piano della visione.


  • Pier Piece

Performance basata sulla casualità dell’incontro,si svolse per un mese su una banchina abbandonata del molo 17 tra west street e park place. In un magazzino recintato del molo, ogni notte,dall’una alle due, Acconci aspettava che qualcuno , reclutato tramite inserzioni nel giornale, andasse ad incontrarlo. In quel caso gli avrebbe rivelato qualcosa di assolutamente segreto su di sé , qualcosa che chiunque avrebbe potuto usare come ricatto nei suoi confronti


  • Slapping Tape

Vito Acconci per una mezz'ora prende a schiaffi un microfono finché le sue mani sanguinano


  • Rubbing Piece

Vito Acconci si sfrega un braccio con la mano mentre è in un ristorante fino a quando si forma una piaga


Bibliografia

  • Acconci Vito, (1993), Making Pubblic, Stroom, Denhaag
  • Macrì Teresa, (1996), Il Corpo Postorganico, Costa & Nolan, Genova.
  • Sondheim A., (1975), Vito Acconci : Works 1973-1974, Arts Magazine
  • Celant G., (1980), Dirty Acconci, Artforum
  • AA.VV, (1992), Vito Acconci Catalogo, Giunti, Firenze
  • 2004, Corpi sognanti. L’arte nell’epoca delle tecnologie digitali. ed. Feltrinelli, Milano, pp.17


Webliografia

http://architettura.supereva.com/artland/20020624/