Chiari Giuseppe: differenze tra le versioni

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Giuseppe Chiari
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Giuseppe Chiari nasce a Firenze il 26 settembre 1926. Intraprende gli studi di ingegneria contemporaneamente  a quelli di pianoforte e composizione, con l’intento di diventare un pianista di musica jazz, manifesta inoltre interesse verso il cinema, le arti visive, l’architettura e la letteratura, interessi che favoriranno lo sviluppo di una attitudine culturale poliedrica sufficiente a non consentire, nell’ambiente culturale fiorentino, una sua immediata identificazione artistica. Quando i poeti Sergio Salvi e Lamberto Pignotti, lo introducono nel Caffe Paskovskij, dirimpetto al bar Giubbe Rosse antica sede futurista fìorentina, frequentato da letterati e poeti come Mario Luzi, Piero Bigongiari, Alessandro Bonsanti e Creste Macrì, questi si accorgono immediatamente della vivacità intellettuale del giovane Chiari, apprezzandone sia la discrezione sia le sottili e misurate opinioni.
 
Giuseppe Chiari nasce a Firenze il 26 settembre 1926. Intraprende gli studi di ingegneria contemporaneamente  a quelli di pianoforte e composizione, con l’intento di diventare un pianista di musica jazz, manifesta inoltre interesse verso il cinema, le arti visive, l’architettura e la letteratura, interessi che favoriranno lo sviluppo di una attitudine culturale poliedrica sufficiente a non consentire, nell’ambiente culturale fiorentino, una sua immediata identificazione artistica. Quando i poeti Sergio Salvi e Lamberto Pignotti, lo introducono nel Caffe Paskovskij, dirimpetto al bar Giubbe Rosse antica sede futurista fìorentina, frequentato da letterati e poeti come Mario Luzi, Piero Bigongiari, Alessandro Bonsanti e Creste Macrì, questi si accorgono immediatamente della vivacità intellettuale del giovane Chiari, apprezzandone sia la discrezione sia le sottili e misurate opinioni.
  
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'''Sito web:'''  [http://www.ecn.org/wikiartpedia/index.php/GiuseppeChiari]
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- 1964 Quel che volete per più strumenti
Secondo Chiari tutti possono fare arte basandosi sulla quotidianità di una società di massa  e il compito dell’artista è quello di mantenere le intime relazioni tra l’essere umano e l’universo.La sua poetica si basa su una musica-visiva, creata attraverso partiture che diventano elaborati diagrammi, ovvero composizioni visive non più fatte per essere eseguite e poi ascoltate, bensì per essere guardate e vissute dallo spettatore-fruitore.
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'''Opere:'''
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1964 Quel che volete per più strumenti
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1965 Silenzio
 
1965 Silenzio
 
1965 Leggere la musica
 
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1998 Tre acrostici per Piccini
 
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Tesi di Francesco Monconi (Anno accademico 2003-2004)
 
Tesi di Francesco Monconi (Anno accademico 2003-2004)
  
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'''GIUSEPPE CHIARI'''
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Giuseppe Chiari nasce a Firenze il 26 settembre 1926. Intraprende gli studi di ingegneria contemporaneamente  a quelli di pianoforte e composizione, con l’intento di diventare un pianista di musica jazz, manifesta inoltre interesse verso il cinema, le arti visive, l’architettura e la letteratura, interessi che favoriranno lo sviluppo di una attitudine culturale poliedrica sufficiente a non consentire, nell’ambiente culturale fiorentino, una sua immediata identificazione artistica. Quando i poeti Sergio Salvi e Lamberto Pignotti, lo introducono nel Caffe Paskovskij, dirimpetto al bar Giubbe Rosse antica sede futurista fìorentina, frequentato da letterati e poeti come Mario Luzi, Piero Bigongiari, Alessandro Bonsanti e Creste Macrì, questi si accorgono immediatamente della vivacità intellettuale del giovane Chiari, apprezzandone sia la discrezione sia le sottili e misurate opinioni.
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== Sito web==
Nel 1947 inizia la sua attività musicale, parallelamente a quella di scrittura critica d’arte visiva e di musica e del 1950 sono le sue prime composizioni: . Chiari in questo periodo è affascinato dalla creazione strutturata, analitica e concettuale, da tutto ciò che è invenzione non sentimentale e idealistica. .  
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In quel periodo Chiari
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[http://www.ecn.org/wikiartpedia/index.php/GiuseppeChiari]
Quest’ultima affermazione trova riscontro con le linee principali del gruppo in quanto un presupposto fondamentale per un atteggiamento, quale quello di Fluxus che rifuggiva la storia per realizzarsi e verificarsi di volta in volta nel qui ed ora del vivere quotidiano, risiede proprio nel dare a tutti l’opportunità di fare arte guardando proprio al quotidiano di una società di massa e ricordando che il compito essenziale dell’artista è quello di mantenere le intime relazioni tra l’essere umano e l’universo. Il gruppo Fluxus e in Italia l’artista Chiari, portano avanti la grande affermazione delle avanguardie storiche di un’arte di ricerca, che si allontana definitivamente dall’arte di tradizione.
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una preminenza dell’alterità sull’identità.
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A partire dagli anni ’60, partiture in grado di trasformarsi in elaborati diagrammi, composizioni visive non più fatte per essere eseguite e poi ascoltate, bensì per essere guardate e vissute.
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== Poetica ==
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Secondo Chiari tutti possono fare arte basandosi sulla quotidianità di una società di massa e il compito dell’artista è quello di mantenere le intime relazioni tra l’essere umano e l’universo.La sua poetica si basa su una musica-visiva, creata attraverso partiture che diventano elaborati diagrammi, ovvero composizioni visive non più fatte per essere eseguite e poi ascoltate, bensì per essere guardate e vissute dallo spettatore-fruitore.
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== Webliografia ==
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Nella maggior parte dei libri di Chiari, oltre al fondamentale significato dei concetti espressi, bisogna sottolineare la particolare impaginazione che fa assumere alle parole, alle frasi un valore grafico-estetico in un linguaggio visivo al pari di linee e colori, tali da considerarli come opere artistiche a vasta tiratura.
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: non sono i mondi possibili che fondano le leggi della logica, ma al contrario siamo noi che ci scegliamo idee diverse di un mondo possibile, a seconda delle esigenze logiche che abbiamo. Esseri pensanti diversi (poniamo terrestri ed extra-terrestri) potrebbero usare logiche diverse. Chiari come individuo, come essere pensante usa nel proprio percorso artistico ed umano logiche diverse in contesti diversi: la sua opera, tra il continuo ed il discontinuo, l’arte totale e l’arte didattica, tra la figura del Padre che impone la continuità e quella della Madre che genera la diversità, in un sistema di chiusura ed apertura linguistico, evidenzia la possibilità che la pluralità delle logiche non costituisca un ostacolo alla comunicazione. Sviluppando questa processualità, l’opera musicale-visiva di Chiari è in grado di creare continuamente descrizioni, traduzioni e immagini di vari linguaggi logici del continuo e del discontinuo, in un contesto artistico che vuole esprimersi in diverse possibilità.
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Chiari, per visualizzare il massimo del continuo, esprime il suo pensiero e la sua visione del mondo, attraverso: l’azione musicale e gestuale, il frammento, il documento, la fotocopia, la stampa topografica, il segno, il foglio, il libro, il metallo, lo strumento manipolato, la carta, la parola, il suono. Tali mezzi al tempo stesso divengono supporti visivi dove il gioco del discontinuo trova nella non-contraddizione la possibilità di una sua eventuale verifica. Del resto, le comunicazioni di Chiari avvengono secondo un processo di trasformazione del linguaggio che è il vero senso di tutte le occasioni espressive: disegni a china, partiture, foto, video, film e oggetti industriali.
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Giuseppe Chiari, il più importante artista Fluxus italiano in campo internazionale.
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Revisione 11:07, 12 Mag 2005

Chiari Giuseppe




Biografia

Giuseppe Chiari nasce a Firenze il 26 settembre 1926. Intraprende gli studi di ingegneria contemporaneamente a quelli di pianoforte e composizione, con l’intento di diventare un pianista di musica jazz, manifesta inoltre interesse verso il cinema, le arti visive, l’architettura e la letteratura, interessi che favoriranno lo sviluppo di una attitudine culturale poliedrica sufficiente a non consentire, nell’ambiente culturale fiorentino, una sua immediata identificazione artistica. Quando i poeti Sergio Salvi e Lamberto Pignotti, lo introducono nel Caffe Paskovskij, dirimpetto al bar Giubbe Rosse antica sede futurista fìorentina, frequentato da letterati e poeti come Mario Luzi, Piero Bigongiari, Alessandro Bonsanti e Creste Macrì, questi si accorgono immediatamente della vivacità intellettuale del giovane Chiari, apprezzandone sia la discrezione sia le sottili e misurate opinioni.

In quel periodo Chiari comincia a porre l’uomo e il dibattito politico e sociale che lo circonda al centro di ogni possibile attività, inclusa quella artistica. Fondamentale quindi è anche l’esperienza del Dadaismo e di Duchamp;lo stesso Chiari dichiara:“Rimango colpito da Duchamp […] Man Ray mi stupisce e da lui attingo a piene mani. Ma perché rimango colpito da queste persone? [ Quest’ultima affermazione trova riscontro con le linee principali del gruppo in quanto un presupposto fondamentale per un atteggiamento, quale quello di Fluxus che rifuggiva la storia per realizzarsi e verificarsi di volta in volta nel qui ed ora del vivere quotidiano, risiede proprio nel dare a tutti l’opportunità di fare arte guardando proprio al quotidiano di una società di massa e ricordando che il compito essenziale dell’artista è quello di mantenere le intime relazioni tra l’essere umano e l’universo. Il gruppo Fluxus e in Italia l’artista Chiari, portano avanti la grande affermazione delle avanguardie storiche di un’arte di ricerca, che si allontana definitivamente dall’arte di tradizione.








Nella maggior parte dei libri di Chiari, oltre al fondamentale significato dei concetti espressi, bisogna sottolineare la particolare impaginazione che fa assumere alle parole, alle frasi un valore grafico-estetico in un linguaggio visivo al pari di linee e colori, tali da considerarli come opere artistiche a vasta tiratura. [

Chiari, per visualizzare il massimo del continuo, esprime il suo pensiero e la sua visione del mondo, attraverso: l’azione musicale e gestuale, il frammento, il documento, la fotocopia, la stampa topografica, il segno, il foglio, il libro, il metallo, lo strumento manipolato, la carta, la parola, il suono. Tali mezzi al tempo stesso divengono supporti visivi dove il gioco del discontinuo trova nella non-contraddizione la possibilità di una sua eventuale verifica. Del resto, le comunicazioni di Chiari avvengono secondo un processo di trasformazione del linguaggio che è il vero senso di tutte le occasioni espressive: disegni a china, partiture, foto, video, film e oggetti industriali.


Opere

- 1964 Quel che volete per più strumenti 1965 Silenzio 1965 Leggere la musica 1965 Solo con la volontà di sapere 1966 Amore 1966 Fare qualcosa con il proprio corpo e il muro 1967 La mano mangia il foglio

1967 Studio su un’opera pianistica 1969 Aforismi tratti da Musica senza contrappunto 1969 Suonare la Città 1970 Basta non leggere libri e questi non esistono 1972 Un Metodo 1976 Metodo per video-camera(Da Il Metodo per Suonare)

1990 Improvvisazione libera

1998 Tre acrostici per Piccini


Musei

Bibliografia

Tesi di Francesco Monconi (Anno accademico 2003-2004)


Andrea Balzola, Anna Maria Monteverdi, 2004, Le Arti Multimediali Digitali, Garzanti Libri, Milano

Chiari Giuseppe, 1969, Musica senza contrappunto, Lerici editore, roma

Chiari Giuseppe, 1970, Basta non leggere libri e questi non esistono, Firenze

Chiari Giuseppe, 1973, Musica Madre, Milano, ed. Preparo

Chiari Giuseppe, 1974, Teatrino, ed. Nuovi Strumenti

Chiari Giuseppe, 1976, Il metodo per suonare, ed. Martano, Torino

Chiari Giuseppe, 1983, Music is easy, , Salone Villa Romana, Firenze

Chiari Giuseppe, 1990, Improvvisazione libera, Centro arte contemporanea Luigi Pecci, edizioni Exit, Prato

Chiari Giuseppe, 1991, Il Giuoco dei dieci nomi, edizioni Temi,Firenze

Pedrini Enrico, 1989, La macchina quantica e la seconda avanguardia, Studio Oggetto Edizioni, Milano

Pedrini Enrico, 1992, Giuseppe Chiari e la teoria dell'arte in Fluxus, Ulisse & Calipso, Roma

Pozzi Gianni (a cura di), 1997, Pittura Necessaria una conversazione con Giuseppe Chiari, edizioni Santo Ficara,Firenze

Tommaso Tozzi (a cura di), 1998, Sul problema della parola musica conferenza di Chiari Giuseppe in occasione del seminario Hacker Art all’interno del Hackmeeting ‘98, CPA Firenze Sud, Firenze

AA.VV, 1964-1984, L’immaginario Ritrovato, edizioni Il Candelaio, Certaldo

AA.VV, 1987, Chiari, Studio Oggetto Edizioni, Milano

AA.VV, 1990, Giuseppe Chiari, edizioni Echo, Reggio Emilia

AA.VV, 1992, I teorici dell’arte libro realizzato in occasione della mostra Giuseppe Chiari, studio Oggetto, Ulisse & Calipso edizioni mediterranee, Milano

AA.VV, 2002, Giuseppe Chiari: Strumenti musicali Catalogo della mostra, Galleria Vannucci, Pistoia

AA.VV., 2002, Chiari-Miccini.Pienotti-Ranaldi, ed.Parise Adriano

Bonito Oliva Achille, 1990, Ubi Fluxus Ibi Motus Mazzotta, Milano e La Biennale di Venezia, Venezia

Tomkins C., 1983, Vite d'avanguardia, Costa & Nolan, Genova

Webliografia: Giuseppe Chiari: musica e idee recensione di Marco Pandin per la rivista anarchica on line anno 31 n. 269 [http.//www.anarca-bolo.ch/a-rivista/269/28.htm] Gli anni ’50 e Fluxus una coferenza con Sborgi F., Pedrini Enrico, Romano C., [1]

Hozro, materiali sulle arti visive a Genova: Giuseppe Chiari, Sandro Ricaldone, [2]

Hozro, materiali sulle arti visive a Genova: Fluxus o del principio dell’indeterminazione, Sandro Ricaldone, [3]

“Hozro, materiali sulle arti visive a Genova: concerto per

[4]

Per complicare l'intreccio, di Sandro Ricaldone, [5]

La coscienza luccicante, dalla videoarte all'arte interattiva, P. Sega Serra Zanetti e M. G. Tolomeo, Roma 1998, [6]

Appunti di storia Fluxus, in AA.VV., Milano-poesia, Nuova Intrapresa, Milano, 1989 Anthology of, 1963, [7]

Archivio Attivo Arte Contemporanea, [8]

Dizionario dello spettacolo del ‘900,

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Sito web

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Poetica

Secondo Chiari tutti possono fare arte basandosi sulla quotidianità di una società di massa e il compito dell’artista è quello di mantenere le intime relazioni tra l’essere umano e l’universo.La sua poetica si basa su una musica-visiva, creata attraverso partiture che diventano elaborati diagrammi, ovvero composizioni visive non più fatte per essere eseguite e poi ascoltate, bensì per essere guardate e vissute dallo spettatore-fruitore.


Webliografia