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In un articolo è stato definito "l’alchimista dell’eros", ma in realtà la sua poetica non è basata sul tema dell’eros, perchè l'erotismo secondo Mario Lovergine, non riguarda l’espressione del valore, è  una classificazione che non privilegia niente di preciso, ma solo una sperimentazione.  ''L’alchimia riguardava la trasformazione, e dunque nelle sue opere è presente questa trasformazione dei soggetti disegnati, ora realizzati in un modo, ora in un altro''<ref> Cit. Mario Lovergine</ref>. La poetica di Mario Lovergine è basata sul concetto secondo cui qualsiasi cosa fatta con le proprie mani assiume molto valore. La concezione dell’arte di oggi si è, secondo Mario Lovergine, molto ridotta rispetto a qualche anno fa perché è cambiata la concezione che la gente ha nei confronti degli artisti. ''Gli artisti emergenti, al giorno d’oggi, devono imparare che per essere tali non devono cercare di adattarsi alla società, altrimenti sarebbe come vendere il proprio animo, il proprio valore, divenendo così succube della politica locale''<ref> Cit. Mario Lovergine</ref>. L'artista spiega che un luogo come l’accademia prepara gli studenti solo sul linguaggio, sulle sperimentazioni tecniche e sulla narrazione di come va raccontata una storia. Ma non insegna il talento che si cela in ogni artista. ''L’accademia dovrebbe insegnare ad essere espressivi, non ad essere materialisti. Infatti essere artista non è qualcosa che si impara o si ottiene tramite gli insegnamenti, ma è uno stile di vita che si ha o non si ha'' <ref> Cit. Mario Lovergine</ref>. Durante un'intervista con uno studente dell' Accademia di belle arti di Firenze <ref> Intervista del 14/02/14 </ref>, Mario Lovergine ha così espresso il suo parere sull' essere un'artista al giorno d'oggi: ''È un lavoro come un altro, solo che guarda con più attenzione e vede cose che gli altri non vedono.  Quando l’artista impara una tecnica, non lo fa per diventare bravo in quella tecnica, ma per poter esprimere al meglio ciò che prova dentro. Ma se uno non ha un animo artistico dentro, cioè non ha una personalità singolare e particolare, diventa solo uno strumento in grado di realizzare opere commerciali per il pubblico. Un esempio sono i cantanti emergenti o i cantanti teenegers. Loro vogliono solo essere popolari, ma di talento non ne hanno, oppure sono solo stati bravi in un’unica occasione ed hanno avuto la fortuna di trovare qualcuno che ha voluto investire su di loro. E infatti il pubblico a cui si rivolgono non ha una personalità, si tratta solo di soggetti vuoti che vengono indirizzati dai media a seguire un certo stile di vita a cui tutti possono approdare''. Quindi per Mario Lovergine l’artista deve sempre valorizzarsi e mai adattarsi alle esigenze del sistema e in alcuni casi specifici (ad esempio in un paese dove non ci sia arte o cultura) deve andarsene, non può rimanere a esercitare la sua professione. Spesso in italia avviene una minimizzazione dell’arte e degli artisti. Essendo di origini pugliesi, Mario Lovergine difende la cultura meridionale, sostenendo che al sud vi sia tantissima cultura, ma è il modo di viverla la vera rovina. Sostiene che i giovani di oggi crescono con la consapevolezza che se vogliono qualcosa basta chiedere e la otterranno, e che quindi non esiste più il valore delle cose ottenute con l’impegno, con il lavoro. Inoltre Lovergine sostiene che sia anche colpa del governo che, eseguendo dei tagli nell'istruzione, è la causa del perchè si sta perdendo il valore umano dell’uomo. ''In altre nazioni non è così perché si investe sui giovani di qualità, sulle persone giuste. Non guardano alla raccomandazione, al buon nome della famiglia di appartenenza''. Ormai c’è la strategia nel mondo intero di manipolare le persone che non hanno più un senso critico, in modo da manipolarle e obbligarle a fare ciò che si vuole. Se poi si infonde anche un po’ di paura (per paura si intende il pensiero di fallire, di non farcela nella vita, di non arrivare a fine mese, non è intesa come regno del terrore) nella gente, l’effetto sarà più rapido. Infatti non è vero che in italia c’è la crisi, altrimenti i luoghi come bar o ristoranti dovrebbero essere chiusi. Ma in realtà c’è sempre gente, spesso giovani senza lavoro, che ci va o con i soldi propri o con i soldi dei genitori, che comunque sono stipendi dello stato. Non è questa la miseria, ma consiste in quello che non vediamo, perché i disgraziati sono ghettizzati. L’italia non è in crisi, ma i media continuano a dire che la crisi c’è e si sente, perché così costringono gli italiani a stare buoni, a guadagnarsi il pane e quindi ad essere vulnerabili ai ricatti dello stato. E questo avviene in tutti i paesi del mondo, non solo da noi. L’uomo ormai non è più nulla secondo loro. È solo un’entità che, se produce si tiene e si premia anche per tenerla buona, se non produce viene emarginato ed escluso proprio dalla considerazione umana.
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In un articolo è stato definito "l’alchimista dell’eros", ma in realtà la sua poetica non è basata sul tema dell’eros, perchè l'erotismo secondo Mario Lovergine, non riguarda l’espressione del valore, è  una classificazione che non privilegia niente di preciso, ma solo una sperimentazione.  ''L’alchimia riguardava la trasformazione, e dunque nelle sue opere è presente questa trasformazione dei soggetti disegnati, ora realizzati in un modo, ora in un altro''<ref> Cit. Mario Lovergine</ref>. <br>La poetica di Mario Lovergine è basata sul concetto secondo cui qualsiasi cosa fatta con le proprie mani assiume molto valore. La concezione dell’arte di oggi si è, secondo Mario Lovergine, molto ridotta rispetto a qualche anno fa perché è cambiata la concezione che la gente ha nei confronti degli artisti. ''Gli artisti emergenti, al giorno d’oggi, devono imparare che per essere tali non devono cercare di adattarsi alla società, altrimenti sarebbe come vendere il proprio animo, il proprio valore, divenendo così succube della politica locale''<ref> Cit. Mario Lovergine</ref>. L'artista spiega che un luogo come l’accademia prepara gli studenti solo sul linguaggio, sulle sperimentazioni tecniche e sulla narrazione di come va raccontata una storia. Ma non insegna il talento che si cela in ogni artista. ''L’accademia dovrebbe insegnare ad essere espressivi, non ad essere materialisti. Infatti essere artista non è qualcosa che si impara o si ottiene tramite gli insegnamenti, ma è uno stile di vita che si ha o non si ha'' <ref> Cit. Mario Lovergine</ref>. <br>Durante un'intervista con uno studente dell' Accademia di belle arti di Firenze <ref> Intervista del 14/02/14 </ref>, Mario Lovergine ha così espresso il suo parere sull' essere un'artista al giorno d'oggi: ''È un lavoro come un altro, solo che guarda con più attenzione e vede cose che gli altri non vedono.  Quando l’artista impara una tecnica, non lo fa per diventare bravo in quella tecnica, ma per poter esprimere al meglio ciò che prova dentro. Ma se uno non ha un animo artistico dentro, cioè non ha una personalità singolare e particolare, diventa solo uno strumento in grado di realizzare opere commerciali per il pubblico. Un esempio sono i cantanti emergenti o i cantanti teenegers. Loro vogliono solo essere popolari, ma di talento non ne hanno, oppure sono solo stati bravi in un’unica occasione ed hanno avuto la fortuna di trovare qualcuno che ha voluto investire su di loro. E infatti il pubblico a cui si rivolgono non ha una personalità, si tratta solo di soggetti vuoti che vengono indirizzati dai media a seguire un certo stile di vita a cui tutti possono approdare''. Quindi per Mario Lovergine l’artista deve sempre valorizzarsi e mai adattarsi alle esigenze del sistema e in alcuni casi specifici (ad esempio in un paese dove non ci sia arte o cultura) deve andarsene, non può rimanere a esercitare la sua professione. <br>Essendo di origini pugliesi, Mario Lovergine difende la cultura meridionale, sostenendo che al sud vi sia tantissima cultura, ma è il modo di viverla la vera rovina. Sostiene che i giovani di oggi crescono con la consapevolezza che se vogliono qualcosa basta chiedere e la otterranno, e che quindi non esiste più il valore delle cose ottenute con l’impegno, con il lavoro. Inoltre Lovergine sostiene che sia anche colpa del governo che, eseguendo dei tagli nell'istruzione, è la causa del perchè si sta perdendo il valore umano dell’uomo. ''In altre nazioni non è così perché si investe sui giovani di qualità, sulle persone giuste. Non guardano alla raccomandazione, al buon nome della famiglia di appartenenza''. Ormai c’è la strategia nel mondo intero di manipolare le persone che non hanno più un senso critico, in modo da manipolarle e obbligarle a fare ciò che si vuole. Se poi si infonde anche un po’ di paura (per paura si intende il pensiero di fallire, di non farcela nella vita, di non arrivare a fine mese, non è intesa come regno del terrore) nella gente, l’effetto sarà più rapido. Infatti non è vero che in italia c’è la crisi, altrimenti i luoghi come bar o ristoranti dovrebbero essere chiusi. Ma in realtà c’è sempre gente, spesso giovani senza lavoro, che ci va o con i soldi propri o con i soldi dei genitori, che comunque sono stipendi dello stato. Non è questa la miseria, ma consiste in quello che non vediamo, perché i disgraziati sono ghettizzati. L’italia non è in crisi, ma i media continuano a dire che la crisi c’è e si sente, perché così costringono gli italiani a stare buoni, a guadagnarsi il pane e quindi ad essere vulnerabili ai ricatti dello stato. E questo avviene in tutti i paesi del mondo, non solo da noi. L’uomo ormai non è più nulla secondo loro. È solo un’entità che, se produce si tiene e si premia anche per tenerla buona, se non produce viene emarginato ed escluso proprio dalla considerazione umana.
  
 
==Opere:==
 
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Revisione 00:40, 31 Mar 2014

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Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Lovergine Mario

Lovergine Mario

Biografia

Mario Lovergine (1942 d.c.) è un designer, illustratore, scenografo e ceramista italiano. Ha studiato all'Istituto d'arte di Bari, conseguendo nel 1960 il diploma in Ceramica. Nel 1961 lavora come ceramista, arredatore, scenografo, disegnatore di architettura e illustratore, prima di trasferirsi un anno dopo a Firenze. Nel 1962 consegue il Magistero d'arte di Firenze nel campo della Grafica pubblicitaria[1]. Due anni dopo studia Scenografia presso l'Accademia di belle arti di Firenze. Dal 1969 al 1972 soggiorna a New York dove si occupa di graphic design, illustrazione e comunicazione. Visita dipartimenti d'arte, di architettura e grafica, alla Yale University - Harvard, Pratt Institute. Frequenta studi di progettazione grafica e grafici come: PUSH PIN, Milton Glaser , Seymour Chwast, John Alcorn, Diherb Lubalin, Leo Lionni, Massimo Vignelli, Mimmo Castellano.[2] Incontri significativi per la formazione culturale e professionale. Tra Londra, Monaco e Parigi, sviluppa interesse per i linguaggi figurativi. Dal 1984 lavora e sperimenta nel campo della grafica e della multimedialità con l’immagine elettronica. Progetta comunicazione con sistemi interattivi. Sviluppa come ricerca artistica un linguaggio ideografico ispirato alla scrittura orientale, riscoprendo il valore manuale del “fare”. Oggi compone libri d'artista. Espone sia come graphic designer sia come artista in Italia e all’estero. Insegna composizione e progettazione della comunicazione all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze ISIA. Si dedica prevalentemente all'attività di Graphic Designer e ricerca didattica nel campo delle rappresentazioni e comunicazione grafico-visive. Organizza e collabora a varie attivita' culturali nel campo delle arti visive, teatro, animazione per ragazzi, illustrazione e illustrazione per ragazzi, cinema, multivisioni, grafica computerizzata e problemi sui nuovi linguaggi della comunicazione multimediale.

Sito web:

http://lovergine.tumblr.com/

Poetica:

In un articolo è stato definito "l’alchimista dell’eros", ma in realtà la sua poetica non è basata sul tema dell’eros, perchè l'erotismo secondo Mario Lovergine, non riguarda l’espressione del valore, è una classificazione che non privilegia niente di preciso, ma solo una sperimentazione. L’alchimia riguardava la trasformazione, e dunque nelle sue opere è presente questa trasformazione dei soggetti disegnati, ora realizzati in un modo, ora in un altro[3].
La poetica di Mario Lovergine è basata sul concetto secondo cui qualsiasi cosa fatta con le proprie mani assiume molto valore. La concezione dell’arte di oggi si è, secondo Mario Lovergine, molto ridotta rispetto a qualche anno fa perché è cambiata la concezione che la gente ha nei confronti degli artisti. Gli artisti emergenti, al giorno d’oggi, devono imparare che per essere tali non devono cercare di adattarsi alla società, altrimenti sarebbe come vendere il proprio animo, il proprio valore, divenendo così succube della politica locale[4]. L'artista spiega che un luogo come l’accademia prepara gli studenti solo sul linguaggio, sulle sperimentazioni tecniche e sulla narrazione di come va raccontata una storia. Ma non insegna il talento che si cela in ogni artista. L’accademia dovrebbe insegnare ad essere espressivi, non ad essere materialisti. Infatti essere artista non è qualcosa che si impara o si ottiene tramite gli insegnamenti, ma è uno stile di vita che si ha o non si ha [5].
Durante un'intervista con uno studente dell' Accademia di belle arti di Firenze [6], Mario Lovergine ha così espresso il suo parere sull' essere un'artista al giorno d'oggi: È un lavoro come un altro, solo che guarda con più attenzione e vede cose che gli altri non vedono. Quando l’artista impara una tecnica, non lo fa per diventare bravo in quella tecnica, ma per poter esprimere al meglio ciò che prova dentro. Ma se uno non ha un animo artistico dentro, cioè non ha una personalità singolare e particolare, diventa solo uno strumento in grado di realizzare opere commerciali per il pubblico. Un esempio sono i cantanti emergenti o i cantanti teenegers. Loro vogliono solo essere popolari, ma di talento non ne hanno, oppure sono solo stati bravi in un’unica occasione ed hanno avuto la fortuna di trovare qualcuno che ha voluto investire su di loro. E infatti il pubblico a cui si rivolgono non ha una personalità, si tratta solo di soggetti vuoti che vengono indirizzati dai media a seguire un certo stile di vita a cui tutti possono approdare. Quindi per Mario Lovergine l’artista deve sempre valorizzarsi e mai adattarsi alle esigenze del sistema e in alcuni casi specifici (ad esempio in un paese dove non ci sia arte o cultura) deve andarsene, non può rimanere a esercitare la sua professione.
Essendo di origini pugliesi, Mario Lovergine difende la cultura meridionale, sostenendo che al sud vi sia tantissima cultura, ma è il modo di viverla la vera rovina. Sostiene che i giovani di oggi crescono con la consapevolezza che se vogliono qualcosa basta chiedere e la otterranno, e che quindi non esiste più il valore delle cose ottenute con l’impegno, con il lavoro. Inoltre Lovergine sostiene che sia anche colpa del governo che, eseguendo dei tagli nell'istruzione, è la causa del perchè si sta perdendo il valore umano dell’uomo. In altre nazioni non è così perché si investe sui giovani di qualità, sulle persone giuste. Non guardano alla raccomandazione, al buon nome della famiglia di appartenenza. Ormai c’è la strategia nel mondo intero di manipolare le persone che non hanno più un senso critico, in modo da manipolarle e obbligarle a fare ciò che si vuole. Se poi si infonde anche un po’ di paura (per paura si intende il pensiero di fallire, di non farcela nella vita, di non arrivare a fine mese, non è intesa come regno del terrore) nella gente, l’effetto sarà più rapido. Infatti non è vero che in italia c’è la crisi, altrimenti i luoghi come bar o ristoranti dovrebbero essere chiusi. Ma in realtà c’è sempre gente, spesso giovani senza lavoro, che ci va o con i soldi propri o con i soldi dei genitori, che comunque sono stipendi dello stato. Non è questa la miseria, ma consiste in quello che non vediamo, perché i disgraziati sono ghettizzati. L’italia non è in crisi, ma i media continuano a dire che la crisi c’è e si sente, perché così costringono gli italiani a stare buoni, a guadagnarsi il pane e quindi ad essere vulnerabili ai ricatti dello stato. E questo avviene in tutti i paesi del mondo, non solo da noi. L’uomo ormai non è più nulla secondo loro. È solo un’entità che, se produce si tiene e si premia anche per tenerla buona, se non produce viene emarginato ed escluso proprio dalla considerazione umana.

Opere:

COORDINAMENTO GRAFICO

  • Realizzazione grafica per manifestazioni Politico-Culturali di Cinema, Teatro, Musica, Danza, Convegni

PERIODICI D'INFORMAZIONE

  • Cult Movie -Pianeta cinema - Cinema & Regione -VivilCinema-AGIS,
  • Eventi Al Cinema - CINEVISIONI Mediat Reg- COOP.- VISTA

CAMPAGNE E IMMAGINE COORDINATA

  • OCCHIO RAGAZZI - Firenze Comune Aperto
  • VIOLA SI VIOLENZA NO - Fi. Comune Aperto
  • I POTERI OCCULTI - Fi. Comune Aperto
  • FIRENZE PULITA - Comune di Firenze
  • ZONA BLÙ / RESPIRA FIRENZE Fi.Comune Aperto
  • A PIEDI PER FIRENZE - Fi. Comune Aperto
  • PIANO PER L'ARREDO URBANO e EXSTRAURBANO - Com. Bagno a Ripoli- Fi.
  • TEATRO COMUNALE DI TREVISO - Compagnia GLAUCO MAURI...
  • TEATRO NICCOLINI - Firenze
  • PER LA TUTELA DELLA SALUTE MENTALE - Fi Comune Aperto
  • ARDSU FIRENZE - Aienda Per il Diritto allo Studio - Regione Toscana
  • HOTEL CELLAI - FIRENZE
  • FESTIVAL DEI POPOLI - FLORENCE FILM FESTIVAL,
  • MEDIATECA REGIONALE - IL CINEMA DELLE DONNE,
  • ARIA DI VIENNA rass. del cinema austriaco
  • L'ULTIMA ONDA rass. del cinema australiano

EDITORIA PER RAGAZZI E ILLUSTRAZIONE

  • Sansoni Sadea Editori - Nuova Italia - Marchi Editore - Vallecchi
  • Lemonnier - De Agostini - Zanichelli - EdiPem - EMME Ed. - Regione Toscana
  • Delos Rowe Ass. N .Y. - Ballantine Paperbak N.Y. - Ohio Univ.Press.U.S.A. - Arte & Pensiero - Jaka book
  • Salimbeni - EXPOLIBRO Firenze

Progetti Pubblicità:

  • Max Mara, Marzotto, Agriturist - CasaVogue - Poltronova
  • Monte dei Paschi di Siena - Tecnosalotto - Tecnomar
  • Bruno Benetti Firenze Expo - Lord Brummell
  • Grandi cucine Ariston cucine - Rifle - Nistri - Calvin Klein N.Y.

Elenco esposizioni:

  • 1966 - C.S.D. Firenze-Mostra EXPO Montreal
  • 1975 - IMMAGINE COORDINATA - Festival Naz.dell'Unita di Fi.
  • 1975 - MOSTRA - BENI CULTURALI - Festival Naz.dell'Unita Fi.
  • 1976-1990 KINO SPAZIO - COOPERATIVA L'ATELIER - CINEMA ALFIERI Fi. - PIANETA CINEMA al Forte di Belvedere Fi.
  • 15 settembre- 21 ottobre 2012 - XXI Rassegna Incontri d'Arte - Pontassieve (FI)

File multimediali:

Video:

Audio:

Altro:

Augmented reality:

Latitudine:

Longitudine:

Link verso portali di augmented reality

Bibliografia:

Webliografia:

MAGAZINE TELEMATICI D'INFORMAZIONE

CINEMA.IT http://www.cinema.it 
HalCINEMA http://www.cinema.it/1asomm/som1.htm 
CINERACCONTO http://www.cinema.it/cineracconto/santacroce/1santa.htm
ARTE&CINEMA http://www.cinema.it/artcine/ 
CINEHALL http://www.firenze.net/cinehall/ 
ARDSU http://www.azidistu.fi.it

Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:

Designer

Soggetto (categoria, tags) a testo libero:

Voci correlate:

Note:

  1. Fonte Wikipedia
  2. Intervista del 14/02/14
  3. Cit. Mario Lovergine
  4. Cit. Mario Lovergine
  5. Cit. Mario Lovergine
  6. Intervista del 14/02/14