Fotografia Digitale: differenze tra le versioni

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search
Riga 1: Riga 1:
 
Per '''fotgrafia digitale''' non si intende solamente lo scatto di fotografie tramite l'utilizzo di fotocamere digitali, ma si intendono anche i procedimenti che portano alla creazione di immagini in formato digitale, prone quindi per essere salvate su supporti di vario genere (ottico, elettronico o magnetico).
 
Per '''fotgrafia digitale''' non si intende solamente lo scatto di fotografie tramite l'utilizzo di fotocamere digitali, ma si intendono anche i procedimenti che portano alla creazione di immagini in formato digitale, prone quindi per essere salvate su supporti di vario genere (ottico, elettronico o magnetico).
  
== Metodi di acquisizione ==
+
= Metodi di acquisizione =
  
 
I mezzi più comuni sono lo ''scanner'' (che consente di digitalizzare immagini partendo da un supporto cartaceo, da una diapositiva o da un negativo) e le ''fotocamere digitali'' (comprese le c.d. reflex digitali).
 
I mezzi più comuni sono lo ''scanner'' (che consente di digitalizzare immagini partendo da un supporto cartaceo, da una diapositiva o da un negativo) e le ''fotocamere digitali'' (comprese le c.d. reflex digitali).
Riga 7: Riga 7:
 
I supporti più diffusi per l'immagazzinamento delle immagini al momento dello scatto con apparecchi ditali sono le memory card, da cui poi le immagini possono essere trasferite sul disco rigido del personal computer.
 
I supporti più diffusi per l'immagazzinamento delle immagini al momento dello scatto con apparecchi ditali sono le memory card, da cui poi le immagini possono essere trasferite sul disco rigido del personal computer.
  
 
+
[[Immagine:RGB.jpg |right|frame| Schema cromatico di un CCD]]
== Note sul funzionamento degli apparecchi fotografici digitali=
+
= Note sul funzionamento degli apparecchi fotografici digitali =
  
 
Le macchine fotografiche digitali catturano le immagini grazie a dei sensori chiamati CCD (Charge Coupled Device), che trasformano i segnali luminosi in dati digitali.
 
Le macchine fotografiche digitali catturano le immagini grazie a dei sensori chiamati CCD (Charge Coupled Device), che trasformano i segnali luminosi in dati digitali.
Riga 15: Riga 15:
 
Ogni CCD è diviso in pixel, ognuno dei quali cattura l'informazione riguardo al colore primario alla cui frequenza è sensibile.
 
Ogni CCD è diviso in pixel, ognuno dei quali cattura l'informazione riguardo al colore primario alla cui frequenza è sensibile.
 
L'insieme dei pixel dei CCD ricrea quindi l'immagine catturata.
 
L'insieme dei pixel dei CCD ricrea quindi l'immagine catturata.
[[Immagine:RGB.jpg |right|frameSchema cromatico di un CCD]]
+
Il numero di pixels orizzontali di un CCD moltiplicato per quelli verticali ci dice la ''risoluzione'' massima dell'immagine: ne segue che anche la dimensione fisica del CCD influisce sulla qualità dell'immagine, o meglio, sulla possibilità di riprodurre e ingrandire tale immagine.

Revisione 18:58, 2 Mar 2007

Per fotgrafia digitale non si intende solamente lo scatto di fotografie tramite l'utilizzo di fotocamere digitali, ma si intendono anche i procedimenti che portano alla creazione di immagini in formato digitale, prone quindi per essere salvate su supporti di vario genere (ottico, elettronico o magnetico).

Metodi di acquisizione

I mezzi più comuni sono lo scanner (che consente di digitalizzare immagini partendo da un supporto cartaceo, da una diapositiva o da un negativo) e le fotocamere digitali (comprese le c.d. reflex digitali). Le immagini così ottenute possono essere salvate e quindi, volendo, modificate con l'uso del computer. I supporti più diffusi per l'immagazzinamento delle immagini al momento dello scatto con apparecchi ditali sono le memory card, da cui poi le immagini possono essere trasferite sul disco rigido del personal computer.

Schema cromatico di un CCD

Note sul funzionamento degli apparecchi fotografici digitali

Le macchine fotografiche digitali catturano le immagini grazie a dei sensori chiamati CCD (Charge Coupled Device), che trasformano i segnali luminosi in dati digitali. Questo tipo di sensore fu inventato nel 1969 dai Bell Laboratories e, al giorno d'oggi, è alla base del funzionamento dei dispositivi di acquisizione digitale. I CCD sono formati da una griglia di semiconduttori che accumulano una carica elettrica in rapporto all'intensità della carica elettromagnetica che li colpisce (la luce). Ogni elemento, una volta sollecitato, trasmette la propria carica ad un elemento a lui adiacente. Ogni CCD è diviso in pixel, ognuno dei quali cattura l'informazione riguardo al colore primario alla cui frequenza è sensibile. L'insieme dei pixel dei CCD ricrea quindi l'immagine catturata. Il numero di pixels orizzontali di un CCD moltiplicato per quelli verticali ci dice la risoluzione massima dell'immagine: ne segue che anche la dimensione fisica del CCD influisce sulla qualità dell'immagine, o meglio, sulla possibilità di riprodurre e ingrandire tale immagine.