Iconosmo linguistico forme primordiali primitive infantili

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==Argomento== Iconismo linguistico nelle forme primordiali, primitive e infantili.

Descrizione

Gli animali comunicano varie sensazioni, molto spesso in modo arbitrario. Non mancano comunque forme simili. Si notano in comportamenti motori che possono essere “antitetici” o “graduali”. I primi, quando in relazione ad emozioni opposte si hanno comportamenti opposti. Graduali quando i segnali variano lungo una scala d’intensità. Il comportamento spaziale ha un segnale analogico: Le distanze che assumono i componenti tra loro in un gruppo, corrisponde al loro rapporto sociale. Anche i segnali vocali sono in maggior parte arbitrari, ma le differenze acustiche possono associarsi a stati d’animo o precise situazioni. I suoni diventano più acuti quando il pericolo è vicino, i suoni bassi vengono messi in stato di bassa eccitazione e coesione del gruppo, mentre gli acuti ad alta eccitazione in comportamenti aggressivi.

La mentalità primitiva si può associare a quella infantile per il percepire analogie tra cose e fatti, mentre nell’uomo civilizzato percepisce secondo rigore e tramite il pensiero scientifico.

Perciò gli studi portano a pensare che i nomi siano stati dati con lo stesso modo, per proprietà, somiglianza, reazioni emotive, con le cose. Quello che il suono cerca di raggiungere è la vicinanza all’impressione, dare un’immagine esauriente. Ideofoni sono, infatti, una classe di parole, che anche se create spesso dal parlante sul momento, sono capite da tutti perché descrivono in modo chiaro un evento, un oggetto, o sensazioni del parlante, ha quindi un’universalità culturale. I primitivi usano tanto forme d’iconismo che sono tutt’ora usate, come l’opposizione tono alto/tono basso, o come la i per descrivere cose piccole o la a per aperto e ampio, modificano il linguaggio a seconda del destinatario. I Nootka aggiungono per esempio -is se si rivolgono ad un bambino e -aq se si rivolgono ad una persona molto alta. Altro elemento è l’uso di clicks (=rumori ottenuti tramite l’aumento o la diminuzione d’aria nella bocca), secondo Stopa sono essi gesti iconici con certo isoformismo con le caratteristiche dell’oggetto o soggetto visto.

Nei bambini l’iconismo linguistico può contribuire nell’organizzazione del linguaggio per la spiccata sensibilità di questi ultimi alle qualità espressive della sostanza fonica del linguaggio. I bambini risultano sensibili al suono, alla melodia, all’intonazione del discorso, un rifiuto all’arbitralità e un cercare di motivare la parola. Piaget dice che un bambino considera la parola non come un’etichetta collegata alle cose, ma la percepisce come un’attributo della cosa, intrisa di qualità oggettuali (la parola “sole è calda).






Bibliografia

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Cimatti Felice (1999), "Come vede il mondo uno scimpanzé. Sui rapporti fra percezione e linguaggio", Rivista di estetica, anno IXL, nuova serie, n. 10, pp. 109-132 Cimatti Felice (febbraio, 1998), Mente e linguaggio negli animali. Introduzione alla zoosemiotica cognitiva, Roma, Carocci Editore. Umberto Eco Kant e l'ornitorinco Bompiani - Collana: Tascabili - Saggi n. 147 - Pagine 453 - Formato 12,5x19,2 - Anno 2001 - ISBN 8845251101 Argomenti: Saggistica, Filosofia Autore Caterina Marrone Le lingue utopiche Edizione Nuovi Equilibri, Viterbo, 2004 Fano G. Origini e natura del linguaggio Enaudi Visalberghi E. Il linguaggio dei segni come strumento delle capacità comunicativedei primati non umani


Webliografia

http://www.joetex.it/arte/aa_origini_01.htm http://www.sophia.unical.it/professori/Cimatti.htm http://www.liberonweb.com/asp/libro.asp?ISBN=8845251101 http://www.tecalibri.info/M/MARRONE-C_lingue.htm http://siba2.unile.it/ese/issues/6/197/PsychvVn8p13.pdf http://siba2.unile.it/ese/issues/6/198/PsychvVIn9p247.