It's Digital, but Is It Art

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It's Digital, but Is It Art?

Judy DeMocker 02:20 PM Sep. 08, 1998 PT Is it a photograph, a watercolor, or a print? With digital art, it's impossible to tell exactly what you're looking at, how it was created, or who else might own a copy of the same image. But computer-based art is catching on, as evidenced by the first major showing last weekend at the Sausalito Art Festival in northern California. In the high-falutin' world of fine art, digital art hasn't yet gained acceptance on a par with more traditional, physical media, in part because art brokers can't quite handle the logistics of computer-based art. "Gallery owners get confused," said Joel Mariano, a digital artist who uses Fractal Design Painter 5.0 to create his abstract images. "They say, 'What's it doing on paper if it's a computer image?' It's all very new." And it may take art collectors a while to tune into fine art's latest technological advancement. For although foot traffic was heavy in the Digital Art tent, the colorful, surreal, and occasionally overwrought images were not to everyone's taste. Digital artists create their masterpieces within software programs, such as the popular Painter 5, and then have them printed professionally using expensive light-safe inks that can last for as long as 70 years. The end products fetch from US$25 for a very small print to hundreds, even thousands, of dollars for larger works. Several artists said they're still experimenting with their new-found medium, and they're excited by the flexibility and frivolity that is possible using a computer instead of a canvas. "It allows me to push the envelope," said Cher Threinen-Pendarvis, an artist who works digitally so she can zoom in on small areas of her California landscapes and hand-work vivid color into each agave leaf or stem. "Working on a computer allows me to save a version, work like crazy on the file, and still go back to the earlier version." It may seem that anyone with a computer can create digital art, but it's not that simple. First, it isn't cheap. To be sold as a piece of fine art, digital art must be printed, and made tangible. For the artist, the printing cost can be as high as $400 for a single piece, though prices are coming down. Also, storing art in a digital file makes artists more vulnerable to piracy or unauthorized reproduction of their original work, whether by an unscrupulous print house, an online shoplifter, or one of an emerging group of "appropriation artists" that pirates the work of others. "I have artist friends who collect other artists' [promotional] postcard images and rip them up, creating a whole new art form," said digital artist Bonny Lhotka. To keep her art original, Lhotka keeps tight control of her digital files at all times, not even sharing them with customers, as some of her comrades do. "Giving them the file would be like a lithographer handing the customer the stone," she said. All digital artists will guarantee the authenticity of their work, and many promise to print only small editions of each work, making each print more valuable. But when it comes down to it, there are no hard and fast rules that a digital artist cannot fudge, and the new media is bending traditional concepts of originality, editioning, and forgery. "I own the copyright to my art. It's at my discretion what I do with it," said Sandy Young, who creates mixed media images with her own photos and paintings. Although Young does not condone or engage in such practices, she said there's nothing preventing her from printing more copies of popular prints, or from changing an image slightly and calling it an entirely new work of art. "Could I do a slight variation on an image and call it another art piece? Yes, I could. It's up to the guidelines you set for yourself."


È DIGITALE, MA È ARTE?

Judy DeMocker 02:20 PM Sep. 08, 1998 PT

È una fotografia, un acquerello o una stampa? Con l'arte digitale è impossibile dire con esattezza che cosa si sta guardando, come è stato creato o chi altri possegga una copia della stessa immagine. Ma l'arte creata al computer si sta affermando, come manifestato dalla prima importante esibizione al Festival dell'Arte di Sausalito nella California del nord. Nell'ampolloso mondo delle belle arti, l'arte digitale non è stata ancora accettata alla pari dei più tradizionali e fisici mezzi espressivi, in parte perché gli agenti dell'arte non riescono a gestire completamente la logistica dell'arte a computer. “I galleristi sono confusi”, ha detto Joel Mariano, un artista digitale che utilizza Fractal Design Painter 5.0 per creare le sue immagini astratte. “Dicono, 'Che ci sta a fare su una parete se un'immagine eseguita al computer?' È tutto molto nuovo.” E ci potrà volere un po' prima che i collezionisti d'arte si sintonizzino su quest'ultimo progresso tecnologico delle belle arti. Perché, sebbene ci siano stati molti visitatori nella sezione dell'Arte Digitale, le immagini colorate, surreali e talvolta sovraccariche non sono piaciute a tutti. Gli artisti digitali creano i loro capolavori all'interno di software, come il famoso Painter 5 e poi le stampano in modo professionale usando dei costosi inchiostri salva-luce che possono durare fino a 70 anni. Il prodotto finale parte da un prezzo di 25$ statunitensi per una piccola stampa fino a raggiungere le centinaia, persino migliaia di dollari per i lavori maggiori. Molti artisti hanno detto di essere ancora in fase di sperimentazione con questo loro nuovo metodo e di essere eccitati dalla flessibilità e frivolezza raggiungibili usando un computer piuttosto che una tavolozza. “Mi permette di spingermi ai limiti”, racconta Cher Threinen-Pendarvis, un'artista che lavora in digitale così da poter zoomare su piccole aree dei paesaggi della sua California e mettere a mano colori vividi su ogni foglia o stelo d'agave. “Lavorare a computer mi permette di salvare una versione, lavorare come una pazza su un file per poi tornare ad una versione precedente.” Può sembrare che chiunque sia in grado di creare dell'arte digitale, ma non è così semplice. Innanzitutto, non è economico. Per essere venduti come un'opera di belle arti, l'arte digitale deve essere stampata e resa tangibile. Per l'artista, i costi di stampa possono raggiungere i 400$ a singolo pezzo, anche se i prezzi stanno scendendo. Inoltre, sistemare dell'arte in un file digitale rende gli artisti più vulnerabili alla pirateria o a riproduzioni non autorizzate della loro opera digitale, sia da una tipografia priva di scrupoli, da un taccheggiatore informatico, o da uno di quei gruppi emergenti di “artisti per appropriazione” che si occupano di contraffare i lavori degli altri. “Io ho degli amici artisti che collezionano immagini in cartolina [promozionali] di altri artisti e le stracciano, creando una nuova forma d'arte,” racconta l'artista digitale Bonny Lhotka. Per mantenere originale la sua arte, Lhotka tiene sotto stretta sorveglianza i suoi file digitali in ogni momento, senza condividerli neanche con i clienti, come invece fanno alcuni dei suoi compagni. “Dar loro il file sarebbe come se un litografo che consegna al cliente la pietra,”, prosegue. Tutti gli artisti digitali devono garantire l'autenticità della loro opera, e alcuni promettono di stampare solo piccole edizioni di ciascuna opera, rendendo ogni stampa più preziosa. Ma quando si tratta di questo, non ci sono regole rigide e fisse a cui un artista digitale non si possa sottrarre, e il nuovo mezzo espressivo sta piegando i vecchi concetti di originalità, editoria e contraffazione. “Io posseggo i diritti d'autore delle mie opere d'arte. Ciò che faccio con esse è a mia discrezione,” spiega Sandy Young, creatore di immagini con mezzi espressivi misti usando foto e dipinti propri. Sebbene lei non giustifichi, né prenda parte a tali regole, Young dice che non c'è niente che le impedisca di stampare più copie di stampe popolari, o di cambiare leggermente un'immagine definendola un'opera d'arte completamente. “Potrei apportare una lieve modifica ad un'immagine e definirla una nuova opera d'arte?Certo che potrei. Dipende dalle linee guida che ognuna stabilisce per se stesso.”