Lawrence winer

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Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:LAWRENCE WINER


Biografia: Lawrence Weiner nato a New York il 10 febbraio del 1942, può essere considerato uno dei massimi esponenti dell’arte concettuale. Dopo un diploma alla Stuyvesant High School di New York fa diversi lavori, scaricatore di vagoni, scaricatore di porto, operaio su una petroliera. Dopo l’università presso l’Hunter College di New York viaggia per un anno in tutto il nord America per poi tornare nella sua città.


Sito web:http://www.sguardocontemporaneo.it file:///C:/Users/Novin%20Pendar/Desktop/Lawrence%20Weiner%20-%20Wikipedia,%20the%20free%20encyclopedia.html

Poetica:

Opere:

Negli anni ’60 ha inizio la sua carriera d’artista, a soli 19 anni diventa già molto conosciuto per delle sculture che consistono in dei crateri che genera artificialmente provocando delle esplosioni sul terreno, parallelamente inizia a dipingere quadri minimalisti che riprendono l’idea di produzione standardizzata già avviata da Andy Warhol; nei quadri non si lascia il minimo spazio all’espressione, tutto viene appiattito, anche i colori, che Weiner lascia scegliere ai committenti dell’opera e che vengono distribuiti in modo meccanico con una tecnica sempre identica; inoltre le opere non vengono mai firmate. Questo processo viene messo in atto per accentuare il concetto che l’opera deve esprimere, l’aspetto ideativo e concettuale deve essere in primo piano e ogni carattere espressivo che può essere dato dalla forma dell’opera deve essere ridotto al minimo.

I suoi primi lavori comprendono anche opere che consistono nel descrivere un’azione, ad esempio “Two minutes of spray paint directly on the floor.” (Due minuti di vernice spray direttamente sul pavimento) consiste nello spruzzare della vernice spray su un pavimento per due minuti.

La svolta nel lavoro di Weiner avviene nel 1968 quando una sua istallazione consistente in una serie di paletti collegati tra di loro con delle corde, viene danneggiata dagli studenti del campus dove l’opera era stata installata. Da questa esperienza Weiner giunge alla definitiva consapevolezza che l’opera è nella descrizione linguistica dell’opera stessa, la realizzazione è un dettaglio che può essere ripetuto o anche modificato nel tempo non necessariamente dall’artista, da qui nasce la sua dichiarazione di intenti che lo accompagnerà per tutta la sua carriera:

1. L’artista può realizzare l’opera. 2. L’opera può essere eseguita. 3. L’opera non deve necessariamente essere portata a termine dall’artista, l’opera può essere completata o modificata anche dal fruitore, questo concetto nella sua estremizzazione implica che l’opera può anche non essere realizzata. Queste dichiarazioni costituiscono una vera e propria rivoluzione in quanto stabiliscono che l’opera esiste nella sua forma linguistica e non nella sua forma materiale e come tale può rimanere nella sua forma linguistica.


seven hills of rome, 2008
Seven hills of Rome,2008

Seven Hills of Rome e' una serie di lavori in tecnica mista su carta. ogni opera è dedicata ad uno dei colli romani ed in ciascuna di esse termini inglesi rimandano al concetto di città eterna: forever, eternal ma anche two days, short a day. Come se i nomi dei colli fossero simboli di un passato remoto, alcuni dei quali oggi abbandonati ad un degrado che ne oscura gli antichi splendori. In ogni lavoro compare il celebre "Quid Pro Quo": frase latina in uso tuttora ma che ha assunto col tempo diversi significati: “scambio reciproco di beni e favori” nella lingua inglese, “scambio inteso come equivoco” in quella italiana. Ed è proprio l’ambiguità e la molteplicità di significati la caratteristica dei lavori di Weiner. la frammentarietà delle parole permette uno stato di sospensione che assume valore solo nel momento in cui l’individuo con il proprio bagaglio culturale ed esistenziale apporta un valore aggiunto.