Light art

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Il rapporto tra luce, forma e colore ha suscitato l’interesse degli artisti in ogni epoca storica, ma solo in tempi recenti la luce ha cominciato ad essere utilizzata come un vero e proprio mezzo espressivo. Qualcuno individua l’origine della Light art nell'installazione di tubi al neon di Lucio Fontana (Cfr. Lucio Fontana su Wikipedia), realizzata nel 1951 durante la IX Triennale di Milano. In effetti la Light art va riferita specificamente all’uso di emittenti luminose allo scopo di creare “dipinti di luce” o “sculture di luce”, giustapposti ad un ambiente o ad un elemento del paesaggio, sia urbano sia extraurbano. Dopo Fontana, un pioniere in questo senso fu lo statunitense Dan Flavin, che nei primi anni Sessanta cominciò a costruire sculture di luce con l’uso di tubi al neon di produzione industriale. Più tardi altri artisti, come Bruce Naumann, hanno cominciato ad utilizzare tubi al neon sagomati nelle forme più diverse, creare scritte o corpi luminosi animati da luci intermittenti. Keith Sonnier, invece, si è dedicato al rapporto tra luce, forma e colore, creando spazi fluorescenti e iridati di grande suggestione. Alla Neon art, come forma specifica di Light art, è dedicato il Museum of Neon Art (MONA) di Los Angeles, fondato nel 1981. Esponenti della Light art, oltre agli artisti citati più sopra, sono James Turrell, Olafur Eliasson, Robert Irwin, Bruce Munro, Waltraut Cooper. In Italia vanno citati almeno Piero Fogliati, Carlo Bernardini, Massimo Bartolini, Romano Baratta, Richi Ferrero, Marco Brianza e Alessandro Lupi, oltre all’équipe dell’ ArtStudioLetizia.