Moreno Bondi

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Accordi li luce, olio su lino, 200 x 250


MORENO BONDI (Carrara 1959) è un pittore e scultore italiano; Professore titolare della Cattedra di Tecniche pittoriche e del master in Insegnamento delle Discipline Pittoriche e Linguaggi pittorici e contesti ambientali presso l’Accademia di Belle Arti di Roma; esperto delle tecniche della pittura ad olio del ‘500 e ‘600 (in particolare CARAVAGGIO), al cui lavoro ha dedicato anni di ricerca universitaria. Per la sua conoscenza approfondita sulla pittura di Caravaggio è stato consultato da Dario Fo per la lezione-spettacolo: “Caravaggio al tempo di Caravaggio”. Per la sua preparazione sulle tecniche pittoriche del ‘600 è stato consulente per la Fondazione Correggio, che gli ha affidato la realizzazione della copia ufficiale del famoso quadro ad olio: “Ritratto di dama” del Correggio. Per le competenze tecniche e le conoscenze dell’ambito artistico è stato designato Direttore artistico del Simposio d’Arte Angelini. Per qualità pittorica ed artistica del lavoro la rivista “ARTE IN” ha dedicato il numero 105 [1] e lo ha pubblicato sulla sua prestigiosa copertina. Sempre “ARTE IN” lo considera “uno degli artisti degni di attenzione e su cui investire”; mentre sulla classifica stilata mensilmente dai lettori Moreno Bondi si colloca fra i primi 25 artisti a livello internazionale.

Significativo interprete della figurazione contemporanea (apprezzato da Antonio Paolucci, Claudio Strinati, Lorella Pagnucco Salvemini, Giovanni Faccenda, Carla Piro), viene scelto da Marco Bussagli (Direttore Scientifico della collana “I GRANDI TEMI DELLA PITTURA”, ed. DE AGOSTINI) per illustrare accanto ai soli Klimt e a Picasso, il tema del nudo femminile nel Novecento (con l’opera “PAROLE DI PIETRA
Parole di Pietra, olio su lino e scultura in marmo Statuario di Carrara, 150 x 150
, olio su lino e scultura in marmo Statuario di Carrara, cm 150x150x10).

Le sue opere potenti ed evocative trovano spesso collocazione in grandi spazi pubblici.

BIOGRAFIA Laureato in Pittura (tesi " Anatomia artistica sul movimento del corpo umano nello Spazio") presso l’Accademia delle Belle Arti di Carrara; la sua formazione è stata completata dallo studio delle tecniche scultoree seguendo i corsi di Floriano Bodini. Dal marmo l’artista mutua austerità ed essenzialità come regola per i dipinti (che evocano la pittura di Caravaggio e del Seicento), nei quali la scultura (reale o dipinta) è ricorrente: Fra spazio e forma I e II (1989, olio su lino sagomata e scultura in marmo Statuario); Tutte mattine del mondo (1995, olio su lino); Prigione (1999, olio su lino); Senza dimenticanza (1999, olio su lino) Accordi di luce (2004, olio su lino)

Nel 1987 diventa il più giovane titolare di cattedra in Accademia di Belle Arti. La docenza di Tecniche pittoriche intrapresa a Carrara, continua nel 1999 presso l’Accademia di Roma, dove diviene anche Titolare del Master post lauream in Didattica della Pittura.

Dagli anni Ottanta (da sempre affascinato dalla materia pittorica, dal contrasto luci –ombre e dall’espressività dei corpi di Caravaggio), si dedica ad una ricerca che lo conduce -attraverso lo studio e l’interpretazione dei manuali antichi, passando per la sperimentazione e la rielaborazione delle formule originarie del colore ad olio- a realizzare la rarissima tecnica di “fresco su fresco”'.La sua pittura –commenta Antonio Paolucci (Direttore dei Musei Vaticani, già Ministro ai Beni Culturali)- fa pensare ad uno specchio in cui si riflettono le icone dell’arte antica, solo che lo specchio è rotto. Riflette Michelangelo e Caravaggio in disarticolati frammenti”, ricomposti secondo un ordine straniante che segue una mente ed un sistema simbolico del proprio tempo” La potenza dei corpi di richiamo seicentesco affiora in Amore (1998); Il secondo volo di Icaro, (1999), Poseidon (1999), Pegaso (2000), 'Uomo Obelisco (2001); Accordi di luce (2004) Nell’opera di Bondi coesistono, inoltre, la memoria frammentaria della storia dell’arte, l’evocazione della grande metafisica e del surrealismo (L’Occhio della Memoria, 2002), insieme alla concretezza della materia e all’andamento di spazi pieni e di vuoti (Tramonto ad Oriente, 2001; Come eroso da un vento di mare, 2001; La forma dell’acqua, 2003, Enigma, 2003; Amore e Psiche, 1999, Ebe cerca se stessa, 1999; La forma del vento, 2001). “La peculiarità dell'opera –spiega Carla Piro (critico e giornalista)- consiste nel coniugare antico e moderno, da parte di un artista consapevole che il presente è erede del passato, e nel ricongiungimento di elementi che l’arte del ‘900 (in virtù di una sua crescente intellettualizzazione) aveva gradualmente fatto divergere: valenza intellettuale, valore estetico, supportati da grande capacità tecnica Il risultato è un lavoro completo ed articolato e s’intrecciano piani di lettura diversificati: dal più semplice della fruizione estetica, a quello più complesso dello sollecitazione intellettuale, passando per lo stupore di fronte all’eccellenza dell’esecuzione”.

Fra spazio e forma, olio su tela di lino sagomata e scultura in marmo Statuario di Carrara, 70 x 140 x 10

L’utilizzo del marmo (preferito è quello Statuario di Carrara, preso dalla medesima cava di Michelangelo), che contribuisce ad intensificare l’attenzione alla spazialità, è costantemente presente nelle opere recenti in cui la tela dipinta ad olio e la scultura si completano e si compenetrano.

“Il connubio delle due arti, per noi inedito, –spiega Moreno Bondi in una intervista rilasciata alla rivista ARTE IN-'Italic text concettualmente appartiene alla grande eredità del Barocco. Si pensi alle chiese del ‘600, in cui le sculture berniniane incorniciano le grandi pale d’altare ed addirittura entrano nei quadri, fondendosi in un continuo rimando fra pittura e scultura. Ancora una volta il passato si afferma come fondamento e sostegno della modernità, la quale, mossa dall’ansia di autonomia e dalla pretesa di originalità, ha smarrito la propria identità, impoverendosi nel riproporre una sterile maniera di se stessa”.

Le Sirene di Ulisse, olio su lino e sculture in marmo Statuario di Carrara, 126 x 195 x 8

Si vedano, allora: Parole di pietra (2005, olio su lino sagomata e scultura in marmo Statuario); La forma dell’acqua e della pietra (2005,olio su lino e sculture in marmi policromi); Chiave di volta (2006,olio su lino sagomata e scultura in marmo Statuario); Il filosofo (2006, olio su lino e scultura in marmo Statuario di Carrara), Le Sirene di Ulisse (2007, olio su lino e sculture in marmo Statuario di Carrara, 126 x 195); Metafisica (2008, olio su lino e scultura i marmo Statuario di Carrara, 150 x 70), Pegaso (2009, olio su lino e scultura in marmo Statuario di Carrara, 150 x 250), richiesto dall’azienda Cesare Paciotti per interpretare il logo dello stilista e collocato nella sede internazionale di Milano.