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Qualsiasi espressione artistica porta fuori dal nostro corpo attraverso una forma o un atto, la rappresentazione del nostro stato psichico, percettivo e cognitivo. Sullo stesso versante comportamentistico è la performance un spettacolo che ha negli happenings la propria radice. In essa l’artista s’esibisce usando materiali disparati,interagendo con l’ambiente e coinvolgendo il pubblico nell’azione corporea.
 
Qualsiasi espressione artistica porta fuori dal nostro corpo attraverso una forma o un atto, la rappresentazione del nostro stato psichico, percettivo e cognitivo. Sullo stesso versante comportamentistico è la performance un spettacolo che ha negli happenings la propria radice. In essa l’artista s’esibisce usando materiali disparati,interagendo con l’ambiente e coinvolgendo il pubblico nell’azione corporea.
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Robert Fillou, Dick Higgins, Jackson McLow, Giuliano Zosi(per il `teatro verbale'); Nam June Paik, Wolf Vostell, Andy Warhol (happening);Merce Cunningham, Trisha Brown, Lucinda Childs, Meredith Monk, Steve Paxton, Ivonne Rainer (per il `teatro sinestetico');  John Cage, Terry Riley, La Monte Young, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Toshi Ichiyanagi, James Tenney, Cornelius Cardew;per il `teatro acustico'
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Le origini storiche  delle componenti performativo-spettacolari che tanto peso hanno avuto nel teatro, nella danza e nella musica tra gli anni '50 e '70 si possono far risalire agli effetti combinati di tre principali influssi: le suggestioni delle culture e del teatro orientali (il teatro giapponese kabuki, quello balinese), le ricerche condotte presso il Bauhaus (in specie da Laszló Moholy-Nagy e Walter Gropius) e le teorie dei surrealisti (di Antonin Artaud in modo particolare). Dall'avvento del nazismo in poi, l'emigrazione negli Usa tanto di membri del Bauhaus che di esponenti del surrealismo agevolò in misura decisiva la genesi di nuove forme di teatro in quel diverso clima culturale. Il compositore John Cage, ideatore dell'happening, affermò di essersi ispirato ad Artaud, che aveva scritto: «Perché non concepire un'opera teatrale creata direttamente sulla scena?», sottolineando l'urgenza di «collegare il teatro a tutto ciò che rientra nei dominî di gesti, rumori, colori, movimenti, ecc.». Nel 1952 ebbe quindi luogo al Black Mountain College, sotto la supervisione di Cage, il primo happening, battezzato Theatre Piece No.1 . In uno stesso spazio e simultaneamente, Cage teneva una `lecture', Charles Olson e M.C. Richards leggevano le loro poesie, Robert Rauschenberg metteva dischi su un fonografo, David Tudor suonava il pianoforte, Merce Cunningham e altri danzatori si muovevano in mezzo agli spettatori, al di sopra dei quali erano appesi dei quadri di Rauschenberg. «Il teatro ha luogo in qualsiasi momento, ovunque ci si trovi. E l'arte, semplicemente, aiuta a comprendere che le cose stanno così», affermò Cage nel 1954, aggiungendo che anche un concerto di musica è «teatro». Da allora folte schiere di artisti, entro variegate tendenze tutte raggruppabili sotto l'egida del teatro, si sono adoperate per avvalorare le sue parole. Si intende che qui il senso della nozione di `[[teatro]]' non si riallaccia a tradizioni specifiche di quell'arte; il teatro si trasforma piuttosto in uno spazio, in una sorta di contenitore che accoglie la compresenza di stimoli percettivi eterogenei, deliberatamente non categorizzabili. L'assunto implicito in queste pratiche teatrali - ovvero che delle prescrizioni esecutive di massima possono provocare esiti performativi imprevedibili - del resto coincide esattamente con la definizione di `musica sperimentale' proposta già nel 1955 da Cage: «l'osservazione e l'ascolto di molte cose allo stesso tempo, comprese quelle che fanno parte dell'ambiente circostante riunite in un atto il cui esito è sconosciuto prima che avvenga». Nel corso degli anni '60 e '70 si è così assistito allo sviluppo delle suddette  tendenze performative interdisciplinari

Revisione 17:48, 19 Mag 2006

performance


Qualsiasi espressione artistica porta fuori dal nostro corpo attraverso una forma o un atto, la rappresentazione del nostro stato psichico, percettivo e cognitivo. Sullo stesso versante comportamentistico è la performance un spettacolo che ha negli happenings la propria radice. In essa l’artista s’esibisce usando materiali disparati,interagendo con l’ambiente e coinvolgendo il pubblico nell’azione corporea.


Personaggi o Gruppi:

Robert Fillou, Dick Higgins, Jackson McLow, Giuliano Zosi(per il `teatro verbale'); Nam June Paik, Wolf Vostell, Andy Warhol (happening);Merce Cunningham, Trisha Brown, Lucinda Childs, Meredith Monk, Steve Paxton, Ivonne Rainer (per il `teatro sinestetico'); John Cage, Terry Riley, La Monte Young, Giuseppe Chiari, Philip Corner, Toshi Ichiyanagi, James Tenney, Cornelius Cardew;per il `teatro acustico'


Storia:

Le origini storiche delle componenti performativo-spettacolari che tanto peso hanno avuto nel teatro, nella danza e nella musica tra gli anni '50 e '70 si possono far risalire agli effetti combinati di tre principali influssi: le suggestioni delle culture e del teatro orientali (il teatro giapponese kabuki, quello balinese), le ricerche condotte presso il Bauhaus (in specie da Laszló Moholy-Nagy e Walter Gropius) e le teorie dei surrealisti (di Antonin Artaud in modo particolare). Dall'avvento del nazismo in poi, l'emigrazione negli Usa tanto di membri del Bauhaus che di esponenti del surrealismo agevolò in misura decisiva la genesi di nuove forme di teatro in quel diverso clima culturale. Il compositore John Cage, ideatore dell'happening, affermò di essersi ispirato ad Artaud, che aveva scritto: «Perché non concepire un'opera teatrale creata direttamente sulla scena?», sottolineando l'urgenza di «collegare il teatro a tutto ciò che rientra nei dominî di gesti, rumori, colori, movimenti, ecc.». Nel 1952 ebbe quindi luogo al Black Mountain College, sotto la supervisione di Cage, il primo happening, battezzato Theatre Piece No.1 . In uno stesso spazio e simultaneamente, Cage teneva una `lecture', Charles Olson e M.C. Richards leggevano le loro poesie, Robert Rauschenberg metteva dischi su un fonografo, David Tudor suonava il pianoforte, Merce Cunningham e altri danzatori si muovevano in mezzo agli spettatori, al di sopra dei quali erano appesi dei quadri di Rauschenberg. «Il teatro ha luogo in qualsiasi momento, ovunque ci si trovi. E l'arte, semplicemente, aiuta a comprendere che le cose stanno così», affermò Cage nel 1954, aggiungendo che anche un concerto di musica è «teatro». Da allora folte schiere di artisti, entro variegate tendenze tutte raggruppabili sotto l'egida del teatro, si sono adoperate per avvalorare le sue parole. Si intende che qui il senso della nozione di `teatro' non si riallaccia a tradizioni specifiche di quell'arte; il teatro si trasforma piuttosto in uno spazio, in una sorta di contenitore che accoglie la compresenza di stimoli percettivi eterogenei, deliberatamente non categorizzabili. L'assunto implicito in queste pratiche teatrali - ovvero che delle prescrizioni esecutive di massima possono provocare esiti performativi imprevedibili - del resto coincide esattamente con la definizione di `musica sperimentale' proposta già nel 1955 da Cage: «l'osservazione e l'ascolto di molte cose allo stesso tempo, comprese quelle che fanno parte dell'ambiente circostante riunite in un atto il cui esito è sconosciuto prima che avvenga». Nel corso degli anni '60 e '70 si è così assistito allo sviluppo delle suddette tendenze performative interdisciplinari