Tactical Art in Virtual Space 1: differenze tra le versioni

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Autore: '''[[Berry Josephine]]'''
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<nettime> Tactical Art in Virtual Space 1
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[[Categoria:Testo di Berry Josephine]]
• To: nettime-l AT bbs.thing.net
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• Subject: <nettime> Tactical Art in Virtual Space 1
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• From: Josephine Berry <josie AT metamute.com>
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• Date: Wed, 13 Sep 2000 13:01:50 +0000
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• Reply-To: Josephine Berry <josie AT metamute.com>
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• Sender: nettime-l-request AT bbs.thing.net
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questo capitolo della mia tesi è appena stato pubblicato sullo stravagante giornale britannico 'inventory' sul suo ultimo numero. inoltre,le note in calce si sono perse nel passaggio da word alla posta elettronica
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josie.
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tattiche di auto-coscienza in uno spazio instabile.
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ragionando in termini hegeliani, si puo’ affermare che l’ animazione artistica delle relazioni fra l’utente della rete e la situazione abbia effettuato un cambio dall’ uso quotidiano delle tattiche in se stesse a quello delle tattiche per se stesse.
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ma le tattiche? sono solo un altro nome per definire la capacita’ produttiva di individui massificati?. sono messe  su da esperti di marketing che cercano la vera identita’ dell consumatore? . se le tattiche cominceranno ad ottenere la legittimazione artistica o di un modus operandi politico, rimarranno l’ antidisciplina al potere dominante?.
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su internet,banche esistano delle coordinate ,niente occupa un'unica locazione; tuttavia, parlando di un sito, sappiamo come arrivarci, ci andiamo con altre persone: proprio come si fa’ con un posto . differentemente da un posto, non possiamo avere identita’ o appartenenza ad un sito internet non possiamo sentirvi l’ eco di
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Shock e ordine dell’esperienza nella modernita’ e sulla rete.
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w.benjamin scinde l’esperienza in due parti; la prima (in tedesco erlebnis) e’ quell’esperienza a cui siamo preparati; la seconda, erfharung, e’ il tipo di esperienza che comporta la dissoluzione dello shock attraverso il rilascio di rivisitazioni; e’ un’esperienza alla quale non siamo preparati.
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benjamin, e con lui altri teorici della metropoli, asseriva che noi cresciamo vicini a un generatore di shock, ricaricato dal caos delle folle, dal traffico, e che tutto cio’ rende le nostre difese piu’ efficenti.
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il motore di ricerca puo’ essere visto come una citta’–concetto che impone la sua universalita’ e la sua razionalita’ attraverso la sua promessa di categorizzazione e precisione, che rende un utente simile a colui che scrive senza saper leggere o, piuttosto, che legge  una singola pagina senza sapere quante altre ne dovrebbe leggere.
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[[Categoria:Berry Josephine]]
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Versione attuale delle 22:43, 28 Feb 2005

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