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== Personaggio o Gruppo: == '''The Thing.it'''
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== Biografia: ==
 
  
TheThing.it nasce nel marzo del 2000 su iniziativa di alcuni attivisti provenienti dall'area della telematica sociale romana (in particolare dal gruppo di AvANa BBS) e del culture jamming.
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== Personaggio o Gruppo ==
Tali attivisti fondano il nodo italiano di The Thing, un network internazionale dedicato all'arte e alla cultura delle reti nato a New York nel 1991. Contribuiscono alla sua fondazione Marco Deseriis (aka Snafu) e Giuseppe Marano (aka Subjesus), insieme ad Agnese Trocchi, Valerio Bindi, Tatiana Bazzichelli e, per un certo periodo, Alessandro Ludovico della rivista Neural.
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The Thing
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Nel frattempo The Thing inizia anche una proficua collaborazione con il network di Digital is Not Analog (www.d-i-n-a-.net), insieme al quale si fa promotrore di alcuni happening internazionali dedicati alla net.art e all'hacktivism, che ospitano esponenti di punta del vasto arcipelago delle nuove pratiche digitali. Non avendo più ottenuto risposta dal Comune di Roma, The Thing migra su Ecn.org, il server che ospita gran parte della telematica antagonista italiana, per poi trasferirsi definitivamente, nel 2002, sulle macchine di The Thing New York, con un nuovo nome-dominio (thething.it), una nuova interfaccia e un più esteso network di collaboratori. Purtroppo nel corso del 2005, il sito subisce un violento attacco da parte di ignoti hacker tanto da perdere il suo database. Attualmente resta online una versione "minima" in HTML.
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Tra i collaboratori recenti si segnala l’arrivo di Miriam Tola (a.k.a Synner).
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== Biografia ==
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'''The thing''' nasce a New York nel 1991 come un ''Bulletin Board System'', da un'idea dell'artista concettuale austriaco [[Staehle Wolfgang|Wolfgang Staehle]]. Nel 1995 la BBS si trasforma in sito web.<br>
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The Thing è uno dei primi - e rari - BBS (ed in seguito siti web) americani a intrecciare molto efficacemente la ricerca della [[net art]] con le prime sperimentazioni di attivismo online. Dalla metà degli anni Novanta, sull'onda di quell'esperienza, diversi nodi di The Thing sono stati replicati a Vienna, Berlino, Francoforte, Amsterdam e Basilea (con un imminente apertura in Giappone e Inghilterra) dando vita a un network internazionale con un forte radicamento locale. Ogni sito ospita infatti progetti nella lingua del paese ospitante e/o in inglese.<br>
  
  
== Sito web: ==  
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== Sito web ==  
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http://thing.net/
  
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== Poetica ==
  
[http://bbs.thing.net/login.thing bbs.thing.net/login.thing]
 
  
== Poetica: ==  
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== Opere ==
  
Il nodo italiano di The Thing (www.thething.it) è un  punto di riferimento per una piccola ma attiva comunità di networkers, che percorrono in più direzioni il campo della sperimentazione di rete. The Thing si propone come ponte tra diverse realtà attive nel campo della comunicazione radicale, dalle tattiche radical-pubblicitarie di Guerriglia Marketing alle incursioni cyberfemministe del gruppo A/Matrix, alle mordaci operazioni di culture jamming degli Yes Men e degli 0100101110101101.ORG. Purtroppo la scarsità permanente di risorse, lo rende un progetto che oscilla tra momenti di grande vivacità, a periodi di completa inoperatività. 
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* [[Yes, Bush Can]]
  
In seguito alla censura della autorità comunali romane, il 20 ottobre del 2000, The Thing lancia in collaborazione con il gruppo di net.artisti 0100101110101011.org, una competizione internazionale chiamata ''No Protest No Profit''. I navigatori, che condividono la battaglia per la libertà di espressione, vengono invitati a spedire un'e-mail di protesta al Comune di Roma.
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* [[Ultrasound]]
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* [[The Influencers 2004]]
  
== Opere: ==
 
 
* '''Net.Art - L'arte della connessione ''' (www.thething.it/netart)
 
 
 
 
* '''No Protest No Profit'''
 
Competizione internazionale in cui i navigatori, che condividono la battaglia per la libertà di espressione, vengono invitati a spedire un'e-mail di protesta al Comune di Roma, contenenti testi, attachment grafici e anche piccoli software, valutate economicamente da una giuria internazionale sulla base della loro coerenza estetico-politica. La somma dei valori delle singole e-mail fissa il valore generale dell'operazione No Protest No Profit.
 
 
 
 
== Webliografia: ==
 
 
[http://bbs.thing.net/login.thing bbs.thing.net/login.thing]
 
  
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== Webliografia ==
  
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* http://en.wikipedia.org/wiki/The_Thing_%28art_project%29#The_Thing_on_the_Web_.281995.29
  
  
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[[categoria:Opera di Staehle Wolfgang]]
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[[categoria:Opera]]
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[[categoria:Scheda]]
 
[[categoria:The thing]]
 
[[categoria:The thing]]
[[categoria:2000 d.c.]]
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[[categoria:New York]]
[[categoria:Roma]]
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[[categoria:Usa]]
[[categoria:Italia]]
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[[categoria:Nord America]]
[[categoria:Europa]]
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[[categoria:1991 d.c.]]
 
[[categoria:Arte delle reti]]
 
[[categoria:Arte delle reti]]
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[[categoria:Arte telematica]]
 
[[categoria:Net art]]
 
[[categoria:Net art]]
 
[[categoria:Net.art]]
 
[[categoria:Net.art]]
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[[categoria:BBS e telematica di base]]
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[[categoria:Pratiche e culture artistiche]]

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The thing


Personaggio o Gruppo

The Thing

Biografia

The thing nasce a New York nel 1991 come un Bulletin Board System, da un'idea dell'artista concettuale austriaco Wolfgang Staehle. Nel 1995 la BBS si trasforma in sito web.
The Thing è uno dei primi - e rari - BBS (ed in seguito siti web) americani a intrecciare molto efficacemente la ricerca della net art con le prime sperimentazioni di attivismo online. Dalla metà degli anni Novanta, sull'onda di quell'esperienza, diversi nodi di The Thing sono stati replicati a Vienna, Berlino, Francoforte, Amsterdam e Basilea (con un imminente apertura in Giappone e Inghilterra) dando vita a un network internazionale con un forte radicamento locale. Ogni sito ospita infatti progetti nella lingua del paese ospitante e/o in inglese.


Sito web

http://thing.net/

Poetica

Opere


Webliografia