Anti-Form Movement: differenze tra le versioni
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+ | * 1967, Robert Morris, serie dei ''Feltri'': sono una serie di opere dove il materiale utilizzato è sempre lo stesso, quello che muta è la posizione, la grandezza e come essi entrano in relazione con l'ambiente circostante. L'artista lascia cascare il materiale e le varie parti dell'opera si vanno ad aggregare, nel modo più naturale possibile (peso del materiale e forza di gravità). Lo spazio in cui è collocata l'opera diviene parte integrante della stessa; è la fisicità dell'opera che viene messa in evidenza e non il contenuto, in quanto il contenuto qui è totalmente assente. L'anti-forma diventa così la forma che il materiale assume spontaneamente e si oppone al concetto di forma, che implica una progettualità da parte dell'artista. | ||
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Revisione 18:18, 10 Feb 2010
Anti-Form Movement
L’Anti-Form è un movimento che nasce negli anni '60/'70, dalle idee dello statunitense Robert Morris, che contestò la pretesa, di movimenti e di artisti, di attribuire un significato accessorio a ciò che semplicemente rimane un oggetto e nient’altro. Questa corrente artistica trova la sua massima espressione nelle parole dello stesso Morris: La forma per la forma; con questa frase si descrive la volontà del movimento di puntare ad una pura visualizzazione dell’oggetto, eliminando allusioni e significati nascosti.
Personaggi:
Gli artisti più importanti, del movimento anti-form, sono:
Poetica:
Il movimento anti-form è collegato all'Arte Processuale e molti degli artisti antiformisti inizialmente facevano parte della Minimal art. Dalla Miniman art e dall'Arte povera riprendono l'utilizzo di materiali industriali (vetro, compensato, gomma ecc.), ma da esse si distaccano puntando alla pura visualizzazione dell'oggetto: l'artista si limita ad attuare semplici azioni sugli oggetti (taglio o facendo colare la cera), in quanto l'oggetto deve essere visto come puro e semplice oggetto e visualizzato nella sua forma, nelle sue dimensioni e in rapporto con l'ambiente in cui è inserito. Gli oggetti devono emergere da soli, all'interno del contesto espositivo ed è per questo che non è necessario un lavoro, una progettazione a priori da parte dell'artista; l'oggetto assumerà un'antiforma o meglio una forma propria, non stabilita dall'artista. Gli artisti dell'anti-form prestano scarsa attenzione al particolare e prediligono l'insieme e il generale (gestalt). Le opere vengono inserite in ambienti e prendono la forma di vere e proprie istallazioni.
Opere:
- 1967, Robert Morris, serie dei Feltri: sono una serie di opere dove il materiale utilizzato è sempre lo stesso, quello che muta è la posizione, la grandezza e come essi entrano in relazione con l'ambiente circostante. L'artista lascia cascare il materiale e le varie parti dell'opera si vanno ad aggregare, nel modo più naturale possibile (peso del materiale e forza di gravità). Lo spazio in cui è collocata l'opera diviene parte integrante della stessa; è la fisicità dell'opera che viene messa in evidenza e non il contenuto, in quanto il contenuto qui è totalmente assente. L'anti-forma diventa così la forma che il materiale assume spontaneamente e si oppone al concetto di forma, che implica una progettualità da parte dell'artista.
Correlazioni:
Systems art, Arte Processuale, Minimal art