Discussioni utente:Vittorio

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Lorenzo Tripodi

Evitando tutte le cose già scritte su di lui su questo sito, ho ricercato su internet tutti i suoi articoli e ho deciso di riportare le frasi che che mi hanno colpito di più. ...Perdersi è una preziosa possibilità, che stiamo forse perdendo. Spersi in un sovraccarico di informazioni, di istruzioni per un uso di cui abbiamo forse dimenticato il senso, il Perdersi non è forse un modo possible di ritrovarsi?.. Abitiamo sempre più strade, piazze, parchi pubblici nel reale e al contempo consumiamo spazi virtuali nel cellulare, GPS e nella TV su grande schermo. Il concetto di pubblico e privato, di scala e di percezione dello spazio reale trasmigrano in un flusso di informazioni visive e sonore mediate da strumentazioni digitali. Questo passaggio di scala è tanto più evidente nelle grandi manifestazioni spettacolari...La strumentazione digitale è quindi diventata parte integrante della vita sociale e utilizza un linguaggio ludico e attraente, che secondo Postman [Postman N.,(1985) Amusing ourselves to death], opacizza e sovverte il valore dello spazio pubblico e la coscienza critica dei soggetti... ...Chi detiene quindi il controllo su internet? Chi governa la maniera in cui si sviluppa la nuova frontiera elettronica?..Ma è anche vero che allo stato attuale, rispetto all’attitudine totalitaria di molti stati che contestano il controllo Americano, esso è quello che sembra garantire meglio la sopravvivenza della filosofia libertaria che ha sempre animato i pionieri della rete e che ne ha fatto anche un territorio unico di sperimentazione sull’autorganizzazione orizzontale... oggi l’essenza della vita urbana sembra risiedere soprattutto nella connettività, nell’esposizione al vertiginoso scorrere dei flussi di dati, nell’accessibilità …Lo spazio urbano è ‘innervato’ di dispositivi che rilevano comportamenti umani e li trasformano in dati… …Dal mondo della ricerca sociale alla produzione artistica, dall’attivismo politico alla ricerca di mercato, cresce l’urgenza manifesta di cartografare i territori a venire dell’universo digitale… Queste frasi hanno suggerito un pensiero già esistente in me, stiamo lentamente digitalizzando le nostre emozioni, in nostri errori, dovuti da una società che si costruisce e si evolve verso una direzione tecnologica di globalizzazione. Siamo immersi nella facile tecnologia, ma se si utilizza quest’ultima rimanendo umani e non schiavi di essa si possono creare ottime istallazioni e performance creando cosi un perfetto ibrido tra artista(essere umano) e macchina (costrutto dell’essere umano per semplificare o creare nuovi percorsi). Il problema più grave è tutta quella gente che ostenta la tecnologia o perché la considera un male o perché la considera un sinonimo di pigrizia. Ancorati al passato hanno paura di ciò che non conoscono. Nel campo urbano abbiamo abitualmente sotto gli occhi istallazioni create da visual designer, in maniera molto moderata qui in Italia, esponenzialmente maggiore all’estero. Paesi come Germania, Giappone, America, Cina, Iran sono da anni immersi in questo nuova forma d arte. (Non mi meraviglio che l OginoKnauss si sia spostato a Berlino per quanto è attiva con performance in tutto il mondo). L'unico aspetto negativo della tecnologia è che per la maggiore è controllato da pochi creando una falsa illusione di libertà virtuale, dato che i poteri forti, tramite tutti gli apparecchi tecnologici esistenti (pc ,telefono più semplicemente internet, gps )possono controllare le informazioni i tuoi spostamenti e quindi hanno un controllo totale dei tuoi movimenti e che con l'avvento dei social anche delle tue emozioni. L’ignoranza nel corretto utilizzo della tecnologia, dunque ci rende tutti dei pedoni, con in mano la possibilità comunque di poter mangiare re e regina, se decidiamo di sfruttare le nostre mosse e “skills” in maniera intelligente. Cosa succederebbe se noi fossimo pedoni e non pedine? Si otterrebbe uno stallo tecnologico motivo portante, per altro, di un progetto a fumetti che sto realizzando. I potenti non possono divulgare tutta la tecnologia fin quando non avranno un pubblico completamente vuoto. Questo aspetto negativo è un arma a doppio taglio dato che se tutti sapessero come si utilizza per esempio un pc e non si limitassero all’utilizzo classico, che sempre di più viene imposto, potremmo ribaltare le sorti dell’ordine attuale comodamente seduti sul divano. Cambiare uno status quo che ci sta rendendo sempre piu macchine e meno esseri umani. Un'altra forma d'arte visiva che anche l'OginoKnauss ha studiato da vicino è il graffitismo. In questo caso direi che ben 32000 anni fa(grotta di Cheveut) gia si parlava di "arredare" e decorare l'ambiente un caso che sia resistito fino ad oggi evolvendosi in maniera sproporzionata; io direi una necessità dovuta da un sistema che in mille maniere cerca di privatizzare e monetizzare sull'arte. Dunque i visual designer e i writer nel futuro prossimo potrebbero formare una accoppiata vincente per il decoro di queste grige e spente città , o addirittura essere la stessa persona e non due entità distinte e separate .