La musica digitale

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Introduzione:

La musica è sempre stata una delle forme di espressione artistica più nobili; ha seguito mode, modelli ed è stata travolta dalle evoluzione della società, modificandosi e adattandosi alle esigenze degli utenti. Con la crescente evoluzione dei mezzi informatici la musica ha subito una profonda mutazione è stata "tagliata", compressa e scaricata on-line diventando musica digitale, nasce l'mp3.

Per musica digitale si intende una qualsiasi prodotto musicale composto in formato analogico e convertita in segnale digitale. Per ottenere la conversione il segnale audio normalmente viene rilevato da un microfono che invia l'equivalente segnale elettrico ad un convertitore digitale-analogico che provvede ad generare un flusso di dati digitali che rappresentano il segnale audio.

Il flusso di dati digitali può essere semplicemente salvato su un supporto digitale come un CD, oppure può essere sottoposto ad un operazione di compressione fondamentale per ridurre la dimensione del file. Il vantaggio della musica digitale rispetto alla musica registrata in modo analogico è la qualità audio superiore e la possibilità di copiarla un numero indefinito di volte senza alterare il segnale. Il problema sorge in questa fase, infatti; la possibilità di creare un numero indefinito di copie ha dato vita a problemi per quanto riguarda i diritti d'autore. Per impedire la realizzazione di copie non autorizzate sono stati introdotti dei formati digitali che utilizzano un particolare algoritmo di crittografia, così da impedire la copia non autorizzata dei file audio.

Che cos'è l'mp3?:

I nostri genitori e ancora prima i nostri nonni, ascoltavano la musica su dischi in vinile con il grammofono e poi con il giradischi; la qualità audio non era ottimale, ma il vinile aveva il suo fascino. Ora la musica si ascolta con "aggeggini" che stanno in una mano e che riescono a contenere centinaia di canzoni, tutto questo grazie all'invezione dell'mp3. MP3 acronimo di MPEG-1/2 Audio Layer 3 è un algoritmo di compressione audio in grado di ridurre la quantità di dati richiesti per riprodurre un suono, rimanendo comunque una riproduzione fedele del file originale non compresso.

La codifica MPEG-1/2 Layer 2 iniziò come progetto presso la DAB (Digital Audio Broadcasting) e promosso dalla Fraunhofer IIS-A. Venne finanziato dall'Unione Europea come parte di un programma di ricerca più vasto chiamato EUREKA. Questo progetto fu attivo dal 1987 al 1994. Nel 1991 vennero fatte due proposte per uno standard disponibile: Musicam (noto come Layer II) e ASPEC (Adaptative Spectral Perceptual Entropy Coding). Tra le due proposte venne scelto Musicam perché più semplice ed affidabile.

Un gruppo di lavoro condotto da Karlheinz Brandenburg e Jürgen Herre unì i progetti Musicam e ASPEC con dei loro studi e creò l'MP3, che fu progettato per realizzare la stessa qualità a 128 kbit/s dell'MP2 a 192 kbit/s. Entrambi gli algoritmi furono completati nel 1992 con la sigla MPEG-1, come prima fase di sviluppo del progetto denominato MPEG. La fase successiva del progetto MPEG Audio si concluse nel 1994 con la realizzazione dell'MPEG-2 pubblicato nel 1995 anno di nascita dell’mp3.

I diversi formati musicali:

   * AAC
   * WMA
   * Wave
   * MP3, acronimo dell' algoritmo di codificazione Mpeg-I Layer III
   * MIDI
   * Ogg Vorbis

Il caso Napster:

Napster è stato il primo servizio di file-sharing, creato da Shawn Fanning nel 2000. Questo progetto permise lo scambio e la condivisione di file MP3, determinando un crescente sviluppo della violazione sui diritti d’autore. Il nome "Napster" nasce dal nickname adottato da Fanning durante il periodo del college.

Napster fu il primo sistema di peer-to-peer di massa; non era del tutto un peer-to-peer puro in quanto utilizzava un sistema di server centrali che mantenevano la lista dei sistemi connessi e dei file condivisi, mentre le transazioni vere e proprie avvenivano direttamente tra i vari utenti. Infatti questo è un sistema molto simile al funzionamento dell'instant messaging. Comunque già esistevano dei mezzi abbastanza diffusi che agevolavano la condivisione dei file come IRC, Hotline, e Usenet.

La vita di Napster non sarà facile e duratura, infatti già nel luglio 2001, un giudice ordinò ai server Napster di chiudere l'attività a causa della ripetuta violazione del copyright. Il 24 settembre 2001 la sentenza fu in parte eseguita. La sentenza prevedeva che Napster pagasse come indennizzo 26 milioni di dollari per utilizzo non autorizzato di brani musicali e 10 milioni di dollari per royalties future. Per poter pagare queste parcelle, Napster fu costretto a trasformare il servizio da gratuito a pagamento. Gli utenti di Napster furono stupiti dalla sentenza del processo; infatti, il file sharing era considerata una delle caratteristica principali di internet.

Il tentativo di chiudere Napster non impedì agli utenti lo scambio di files su internet; infatti, nacquero altri software come Kazaa, Winmx e eMule. Il 17 maggio 2002, Napster venne acquistato da Bertelsmann AG per 8 milioni di dollari. Il 2 settembre 2002, un giudice fallimentare impedì la vendita a Bertelsman imponendo a Napster di liquidare i suoi asset secondo le disposizioni contenute nel capitolo 7 che regolavano i casi di bancarotta negli U.S.A. La maggior parte dei dipendenti di Napster venne licenziata e il sito web chiuse affiggendo la scritta: "Napster era qui".


La musica ed il video: il videoclip:

Il videoclip è un filmato di breve durata creato a scopo scopo promozionale per un brano musicale di un cantante o di un gruppo; di solito il brano accompagna tutta la lunghezza del video o parte di esso, oppure è alternato da parti recitate.

I videoclip assumono diverse forme stilistiche ed espressive che possono derivare dalle origini artistiche del regista o da precise richieste dell'artista-cantante per commentare visivamente il brano musicale. La maggior parte dei prodotti si compongono della semplice riproduzione filmica del cantante o del gruppo musicale che performano il brano; altri realizzano dei cortometraggi con vere e proprie trame e parti recitate oppure si possono avvalere dell'ausilio della computer grafica, delle immagini animate (i manga sono i più utilizzati) o di immagini tratte da documentari o stralci di film.

La prima forma di videoclip che si avvicina all attuale, nasce in Italia a partire dal 1959. Il tentativo è quello di accostare alla musica prodotta dal juke-box, delle immagini che in un certo senso si rifacessero al testo o a quello che voleva rappresentare il brano. Da questo connubio nasce il Cinebox, brevettato come "fonografo visivo" dalla Ottico Meccanica Italiana.

I primi prodotti "made in italy" del Cinebox sono girate dal regista RAI Enzo Trapani e sono interpretate da i più grandi cantautori italiani del periodo come: Domenico Modugno, Johnny Dorelli, Renato Rascel, Giorgio Gaber, Gino Paoli, Edoardo Vianello, Little Tony, Rino Gaetano. Dopo aver appurato il successo in Italia, il Cinebox viene esportato in America col nome di Colorama coinvolgendo star come Paul Anka e Neil Sedaka, ma in breve tempo l'esperimento è abbandonato.

Unire immagini filmate a brani musicali è un'attività che risale agli anni cinquanta, ma il videoclip assume maggior rilievo ed importanza a partire dall'inizio degli anni ottanta con la nascita delle prime televisioni con palinsesto interamente musicale.

Alcuni videoclip sono vere e proprie commistioni di tendenze artistiche; un'esempio su tutti sono i videoclip della cantante islandese Bjiork, i suoi video sono opere d'arte a cui è abbinato un brano musicale e questo ci fà capire come l'espressione artistica può muoversi al di là delle gallerie d'arte e trovare nuovi mondi da esploarare e colonizzare.