La societe' du spectacle

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search
La société du spectacle, 1967

Titolo:

La société du spectacle (La società dello spettacolo)

Autore:

Debord Guy

Anno:

1967

Luogo:

Francia

Sito web:

Descrizione:

Tutto ha avuto inizio tra la fine dell'ottocento e i primi del novecento, quando il rapporto tra lavoratore e prodotto ha cominciato ad alterarsi ed il primo non si riconosce nel secondo. Si sente estraneo ed obbediente a modelli esterni, legato al sistema nel quale è inserito e che gli ha procurato la forma che serviva a farlo valere. Non è più importante che esso rifletta il lavoro richiesto per realizzarlo, che sia vero, autentico ma soltanto che "appaia", che faccia spettacolo perché è questo che vuole la nuova situazione economica e sociale. Il sistema economico che aveva espropriato il lavoratore della produzione, ora, trasformando tutto in merce spettacolare, completa l'operazione di estraniazione della socialità umana e di manipolazione della coscienza collettiva. Ciò che dunque prevale in ogni contesto è la rappresentazione, l'apparenza, l'irrealismo. la falsificazione, oggi l'umanità è volta all'apparire, cioè al non essere. L'uomo vive in una dimensione che non gli consente, la libera organizzazione delle proprie situazioni, un regime falso che lo separa dal suo mondo, rendendolo un individuo solitario incapace di completarsi socialmente. Debord distingue due tipologie dello spettacolo legate a due differenti sistemi politici: "Lo spettacolo concentrato" , tipico delle società totalitarie e dittatoriali, in cui in genere si è portati ad identificare se stessi in un solo uomo, con una dittatura burocratica che priva le masse della scelta. "Lo spettacolo diffuso"; caratteristico delle democrazie occidentali, pervase dal consumismo e dalla tirannia della merce. Successivamente l'autore presenta un terzo modello, attualmente dominante cioè "Lo spettacolo integrato": qui le sue analisi sono più vicine ai nostri tempi: la vittoria della finzione sulla realtà, della copia sull'originale, della forma sul contenuto è ormai totale. Per Debord non c'è più niente di autentico giacché tutto è concepito, prodotto, vissuto, tutto esiste, si muove in funzione dell'immagine che deve attirare chi guarda, il quale a sua volta, lo fa obbedendo ad altri bisogni o richieste di apparenza. Questa è la società dello spettacolo ed in essa anche le più elementari espressioni della vita dell'uomo quali la famiglia, l'istruzione, il lavoro, i sentimenti, i pensieri, le aspirazioni, tutto segue una direzione unica, quella di conformarsi all'ambiente, al costume, alla moda, alla tendenza del momento sopprimendo qualunque bisogno o richiamo interiore, qualunque autenticità e verità. L'esterno vale più dell'interno, la forma più del contenuto: tutto deve apparire, quasi si trattasse solo di oggetti.
Raggiungendo un grado massimo di estensione, questa forma spettacolare si contraddistingue per la combinazione di cinque proprietà fondamentali:

  • Il continuo rinnovamento tecnologico
  • La fusione economico statale
  • Il segreto generalizzato
  • Il falso indiscutibile
  • Un eterno presente

Lo spettacolo non è un insieme di immagini, ma un rapporto sociale fra individui, mediato dalle immagini, come dire! ciò che appare è buono, ciò che è buono appare.

Collezione:


Genere artistico di riferimento:

Internazionale situazionista

Bibliografia:


Webliografia: