Manfredi Beninati

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Manfredi Beninati è un artista italiano nato a Palermo nel 1970. Conosciuto soprattutto per le sue opere pittoriche e per le installazioni, la sua ricerca si estende anche alla scultura, al disegno, al collage ed alla fotografia.

Biografia

Dopo aver abbandonato gli studi di giurisprudenza (a Palermo) e di cinema (a Roma) sul finire degli anni 90 ha intrapreso la carriera artistica. Sebbene la sua prima mostra personale risalga al 2003 (alla galleria Lorcan O'Neill), già due anni dopo partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia dove gli viene assegnato il premio del pubblico per il padiglione italiano con l'installazione "Prendere appunti per un sogno da iniziare di pomeriggio e continuare la notte (e che non si cancella al risveglio)" ovvero "Sveglliarsi su una spiaggia sotto il sole cocente".

E' considerato, da molti critici e storici dell'arte , un'importante esponente della pittura contemporanea europea ed è incluso in numerose pubblicazioni sull'argomento ("Arte Contemporanea dal Minimalismo alle Ultime Tendenze", di P.P. Pancotto, Carocci Editore, 2010; "Identity in transformation: Italian contemporary art", di Mike Brennan, Modern Edition, 2010; ecc) Il suo lavoro è stato riprodotto e recensito in numerose riviste sia del settore (Flash art, Artforum, Tema Celeste, Art in America, Frieze, Exibart, Domus, ecc) che non (Vogue Italia, Vogue UK, Vogue Uomo, Grazia, Specchio, the Face, Io Donna, ecc).

Pittura

La pittura di Beninati è trasognata, rarefatta, costruita a velature e cancellature su un equilibrio apparentemente impossibile dove tutti i piani s'intrecciano annullandosi a vicenda e tutti gli oggetti ritratti risultano sullo stesso piano. E' una pittura fatta di memorie e resa allo stesso modo con atmosfere irreali dove non vi è una sola fonte di luce ma tante, ad azzerare le gerarchie. In un certo qual modo questa mancanza di gerarchie rende, però, i suoi quadri sontuosi, monumentali, dove il monumento è la luce stessa che ci svela dettagli del mondo caotico che racchiudono. La sua opera è spesso descritta come un insieme ambiguo di candore infantile e inquietante oscurità.

Installazioni

Il caos e la luce sono i due elementi principali delle sue installazioni, che, infatti, potrebbero essere lette come come un'evoluzione in uno spazio tridimensionale delle sue tele. Sin dalla sua prima installazione (splendidamente nascosta ed inaccessibile in cui era minuziosamente riprodotta, in scala 1:1, un salottino settecentesco con tanto di boiserie e tappezzeria, colonne ed archi, arredi e decorazioni, appena visibile attraverso il vetro d'una porta semioscurato dai sedimenti del tempo) era facile intuire questa linea di continuità tra la pittura bidimensionale e l'espansione di quel suo mondo senza regole nella tridimensionale di quelle che sono delle vere e proprie messe in scena, oppure, anche set cinematografici dove sono raccolti e riorganizzati (anche quì senza un ordine logico) tutti quegli elementi, quelle atmosfere, quelle idee, che le sue tele non riuscivano più a contenere.

Mostre

Il lavoro di Beninati è stato esposto con regolare frequenza in Europa, America ed Asia sia in mostre collettive quali le Biennali di Venezia del 2005 e 2009, la Biennale di Praga e la Biennale di Atene, entrambe nel 2009, la Biennale di Liverpool nel 2008, "Expander" alla Royal Academy di Londra (2004), "Figuring the landscape" (Uconn, Storrs, USA) e "Negotiating reality" (Victoria H. Myhren Gallery, University of Denver) nel 2006 o "Le collezioni" al MAXXI di Roma, nel 2003 che in mostre personali presso la Galleria Lorcan O'Neill (2003 e 2005), James Cohan Gallery, New York (2005 e 2007), Braga Menendez (Buenos Aires, 2006) Tomio Koyama, Tokyo nel 2009 e Max Wigram Gallery di Londra (2008 e 2010).

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