Teologia dell'elettrico: differenze tra le versioni

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==Titolo:== Teologia dell'elettrico
==Titolo:== Deep Time of the Media: Toward an Archaeology of Hearing and Seeing by Technical Means
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==Autore:== Zielinski Siegfried
 
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"Sostengo il tentativo di riconsiderare il potenziale teorico dei media partendo dall’interesse di [[Benjamin Walter|Benjamin]] per i frammenti di [[Ritter Johann Wilhelm|Johann Wilhelm Ritter]], la cui comprensione dell’elettricità come fenomeno centrale e il cui abbozzo di una antropologia delle arti, sono chiamati da [[Benjamin Walter|Benjamin]] nel Trauerspielbuch una “virtuelle romantische Theorie". Anche e proprio tenendo in considerazione i punti di contatto con politica e religione. Un tale tentativo avrebbe presumibilmente meno a che fare con il potenziale utopico che Enzensberger ha associato in maniera interessante ai media elettronici. Egli partirebbe piuttosto dalla critica benjaminiana di una comprensione universalistica (panteistica) della tecnica come religione e dalla critica politica della ragione strumentale assolutizzata e forse metterebbe in campo un concetto di macchina, come la conosciamo in [[Guattari Félix|Félix Guattari]]: penserebbe la rottura e il punto di discontinuità collegato con la macchina locale, sovversiva, positiva, che non si lascia infine controllare, contro il grosso apparato, contro il quale [[Benjamin Walter|Benjamin]] si è espresso in vari piccoli testi amaramente e sarcasticamente. In relazione a questo stanno la prassi e lo stile di vita del romantico cavaliere psicofisico."
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"Sostengo il tentativo di riconsiderare il potenziale teorico dei media partendo dall’interesse di [[Benjamin Walter|Benjamin]] per i frammenti di [[Ritter Johann Wilhelm|Johann Wilhelm Ritter]], la cui comprensione dell’elettricità come fenomeno centrale e il cui abbozzo di una antropologia delle arti, sono chiamati da [[Benjamin Walter|Benjamin]] nel Trauerspielbuch una “virtuelle romantische Theorie". Anche e proprio tenendo in considerazione i punti di contatto con politica e religione. Un tale tentativo avrebbe presumibilmente meno a che fare con il potenziale utopico che Enzensberger ha associato in maniera interessante ai media elettronici. Egli partirebbe piuttosto dalla critica benjaminiana di una comprensione universalistica (panteistica) della tecnica come religione e dalla critica politica della ragione strumentale assolutizzata e forse metterebbe in campo un concetto di macchina, come la conosciamo in [[Guattari Felix|Félix Guattari]]: penserebbe la rottura e il punto di discontinuità collegato con la macchina locale, sovversiva, positiva, che non si lascia infine controllare, contro il grosso apparato, contro il quale [[Benjamin Walter|Benjamin]] si è espresso in vari piccoli testi amaramente e sarcasticamente. In relazione a questo stanno la prassi e lo stile di vita del romantico cavaliere psicofisico."
  
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Versione attuale delle 22:37, 12 Nov 2012

==Titolo:== Teologia dell'elettrico

Anno:

Luogo:

==Autore:== Zielinski Siegfried

Descrizione:

"Sostengo il tentativo di riconsiderare il potenziale teorico dei media partendo dall’interesse di Benjamin per i frammenti di Johann Wilhelm Ritter, la cui comprensione dell’elettricità come fenomeno centrale e il cui abbozzo di una antropologia delle arti, sono chiamati da Benjamin nel Trauerspielbuch una “virtuelle romantische Theorie". Anche e proprio tenendo in considerazione i punti di contatto con politica e religione. Un tale tentativo avrebbe presumibilmente meno a che fare con il potenziale utopico che Enzensberger ha associato in maniera interessante ai media elettronici. Egli partirebbe piuttosto dalla critica benjaminiana di una comprensione universalistica (panteistica) della tecnica come religione e dalla critica politica della ragione strumentale assolutizzata e forse metterebbe in campo un concetto di macchina, come la conosciamo in Félix Guattari: penserebbe la rottura e il punto di discontinuità collegato con la macchina locale, sovversiva, positiva, che non si lascia infine controllare, contro il grosso apparato, contro il quale Benjamin si è espresso in vari piccoli testi amaramente e sarcasticamente. In relazione a questo stanno la prassi e lo stile di vita del romantico cavaliere psicofisico."