Web art

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Genere o movimento artistico:

Web art

Personaggi o Gruppi:

Ada Web Adriene jenik & lisa brenneis Beloff Laura Biggs Simon Cohen Janet E-Lab Greene Rachel Hovagimyan G.H Pattersons Andrew

Luogo:

Storia:

Storicamente la web art è un ulteriore evoluzione, un ulteriore passo in avanti, dell'arte elettronica nata negli anni ‘60. Questa arte nasceva per indagare, sconvolgere e cercare di utilizzare creativamente il nuovo mezzo tecno- comunicativo di allora: la televisione. La web art utilizza invece come strumento creativo la tecnologia digitale. I primi artisti ad affermarsi in questo campo sono stati inglesi e statunitensi. In Italia, uno dei maggior punti di riferimento per andare a visitare la web art sono le due gallerie che troviamo su Shockart.net. (Shockart nasce come evoluzione del sito dell'associazione culturale Vernice. Inizialmente Vernice si ispirava al concetto di divulgare sulla Rete le espressioni artististiche contemporanee, art on the net, appunto. Nel tempo gli ideatori hanno intuito che non bastava cercare di dare visibilità alle opere di arte in digitale ma era necessario creare una galleria virtuale dedicata esclusivamente alla web art.) La web art, si costruisce attraverso sperimentazioni interattive, animazioni, grafica in movimento, tutte sperimentazioni che sfruttano esclusivamente i mezzi tecnici e magari stravolgono i linguaggi usuali della Rete. Gli artisti al tempo di Internet usano la Rete come supporto. Pagine html, linguaggi ipertestuali, browser, sono le matite degli artisti digitali. La web art, quindi, è un genere di arte che si fa con Internet e che esiste solo nell'archittettura invisibile della Rete. La web art è fruibile solo su Internet ed è un’arte interattiva. I siti di web art pur essendo destinati alla fruizione in rete, questi siti possono essere nella maggior parte dei casi veicolati anche attraverso altri supporti fisici, come il floppy disk, il cd-rom o il dvd. Si servono della rete come semplice veicolo di diffusione. Alcuni siti di webart non possono esistere al di fuori della Rete, perché in continua evoluzone, o perché aperti a contributi esterni, o perché indagano riflessivamente sul proprio medium così alcuni siti di webart possono essere considerati a pieno titolo operazioni di net.art. Le piattaforme web tendono a essere sempre più aperte consentendo ai navigatori di inserire i propri file o di entrare in comunicazione diretta con altri utenti. Usata in un certo modo anche la web art può divenire un mezzo di interazione reale, in grado di fornire un feed back autistico tra l’uomo e la macchina.

Poetica:

Spesso confusa con la Net.art, la Web art, invece, pur utilizzando anch’essa la Rete come strumento creativo, la si identifica nel presente testo non tanto nei lavori che fanno risaltare un’ottica di condivisione, bensì in quelli che attribuiscono il merito delle varie opere allo sforzo del singolo che le ha prodotte. In tal modo, la web art finisce per usare uno strumento altamente interattivo quale il Web per riaffermare concetti che con tale interattività non hanno niente a che vedere: l’insindacabilità della “proprietà intellettuale” e l’irrinunciabilità del ruolo di “autore legittimo”. In tale ottica la cosiddetta web art va anche contro i principi di intercreatività dello stesso ideatore del web Tim Berners Lee.

Opere:

Correlazioni:

Bibliografia:

Webliografia: